ROMA – I governi siano pronti ad attivare il fondo Salva Stati. Questo il monito lanciato dalla Banca centrale europea che avverte: “Salgono i tassi, ma l’euro è irreversibile”. Nel bollettino di agosto si legge che nell’eurozona persiste un calo dell’occupazione, le stime del Pil sono al ribasso e gli spread inaccettabili. Nessun rischio inflazione. Ma la Banca centrale sprona gli Stati ad applicare con determinazione le raccomandazioni specifiche per ciascuno di essi su conti pubblici e riforme anche in vista della possibile entrata in azione dei fondi salva-Stati e di Francoforte contro la crisi del debito dell’eurozona. Poi ribadisce quanto già detto da Mario Draghi, ovvero che l’euro è “irreversibile” e “i premi per il rischio connessi ai timori sulla reversibilità dell’euro sono inaccettabili e vanno affrontati in modo sostanziale”.
Quanto ai prezzi, la ripresa per le economie dell’Eurozona sarà “solo molto graduale” e ”i rischi che circondano le prospettive economiche per l’area euro continuano ad essere orientati verso il basso”. La Bce prevede inflazione in calo nel corso del 2012 con una discesa sotto il 2% nel 2013.Poi un avvertimento specifico all’Italia: “Le imprese italiane sono a rischio insolvenza”. L’Eurozona ha visto un ”netto deterioramento della valutazione del rischio di credito delle imprese” misurato dai tassi attesi d’insolvenza, con un ”incremento che è stato particolarmente pronunciato per le imprese italiane e piuttosto moderato per quelle olandesi e tedesche”. Per questo motivo, riforme nei mercati dei beni e servizi a favore della concorrenza e la creazione di mercati del lavoro efficienti e flessibili, rappresentano presupposti per il rientro degli squilibri esistenti e il conseguimento di una crescita vigorosa e durevole. È ora cruciale che gli Stati membri applichino con determinazione le raccomandazioni specifiche per ciascuno di essi”.
Nel bollettino si parla anche del tasso di disoccupazione nell’Eurozona che ”continua ad aumentare”, specie fra i lavoratori più giovani, e gli indicatori ”segnalano ulteriori perdite di posti di lavoro, a ritmo sostenuto, sia nell’industria sia nei servizi all’inizio del terzo trimestre del 2012”. La crisi del debito sovrano scoppiata nel maggio 2010 “riguardava inizialmente gli andamenti avversi delle finanze pubbliche greche, ma si è poi estesa a Irlanda e Portogallo; in seguito, anche la Spagna e l’Italia sono state oggetto di un più attento scrutinio da parte dei mercati” scrive ancora la Bce. “La mancanza di fiducia riguardo alla determinazione dei Governi nell’affrontare la crisi, insieme all’assenza di un meccanismo di risoluzione efficace, si è poi trasmessa ad altri Paesi, in un fenomeno conosciuto come contagio”.
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