Bce e Fed spingono mercati e banche. Spread torna sotto 290

Bce e Fed spingono mercati e banche. Spread torna sotto 290
Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa in Piazza Affari a Milano (Foto Lapresse)

MILANO – Federal Reserve e Banca Centrale Europea non abbandonano la politica di sostegno e ottengono subito dei risultati: Borse in rialzo ovunque il 18 luglio, con Wall Street da record e Piazza Affari che ha chiuso in positivo al 2,28%. Lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi è calato a 289 punti, dopo aver superato i 300 punti, e venerdì 19 luglio ha aperto sugli stessi livelli, con il rendimento del titolo di Stato al 4,40%.

Un circolo virtuoso innescato dalla decisione della Bce di ampliare la lista di titoli finanziari (i cosiddetti “collaterali”) che le banche possono offrire come garanzia all’istituto di Francoforte per i rifinanziamenti, allargando i rating accettatti (da tripla A a singola A) . Una decisione presa per incentivare le banche a cartolarizzare i prestiti alle imprese, trasformandoli in titoli, impacchettandoli e trasformandoli in titoli garantiti da credito (gli Abs, asset-backed securities), così da liberare capitale da prestare, in un piano che guarda soprattutto al credit crunch in Italia e Spagna.  La notizia ha fatto bene ai titoli bancari, in particolare a quelli italiani e portoghesi. L’indice del settore a Piazza Affari ha guadagnato il 4,35%.

I rialzi più importanti hanno interessato le banche popolari, come Banco Popolare dell’Emilia (+7,47%), Banco Popolare di Milano (+8,73%), Banco Popolare (+8,76%), Ubi Banca (+5,27%). Ma molto bene anche Unicredit (+4,31%), Intesa Sanpaolo (+3,69%) e Mediobanca (+2,96%).

A galvanizzare le banche è stata anche Morgan Stanley, seconda banca per capitalizzazione a Wall Street, che nel secondo trimestre del 2013 ha registrato un incremento degli utili del 42%.

Dagli Stati Uniti altre buone notizie sono arrivate dai dati sull’occupazione, che hanno visto scendere oltre le aspettative le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, ora a quota 334mila. L’agenzia di rating Moody’s ha confermato la tripla A a Washington e ha rivisto l’outlook da negativo a stabile. Tutti segnali che hanno ridotto la portata del nuovo avvertimento del governatore della Fed, Ben Bernanke, su una possibile riduzione del quantitative easing (cioè gli stimoli all’economia dalla Banca centrale) se l’economia andrà meglio.

 

 

 

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