Bce, nomina di Draghi slitta al 25 giugno

BRUXELLES, 23 GIU – L'Europa e' pronta a incoronare Draghi. Dall'Europarlamento e' arrivato il via libera alla nomina del governatore di Bankitalia alla guida della Bce per i prossimi otto anni. La formalizzazione da parte dei leader europei e' stata pero' rinviata di alcune ore, anche se la decisione – ha detto il premier belga Yves Leterme al termine della riunione – ''e' stata presa''.
L'insediamento sulla poltrona piu' alta dell'Eurotower, a Francoforte, e' previsto per il prossimo primo novembre, il giorno dopo in cui Jean-Claude Trichet lascera' l'incarico assunto nel 2003. Resta pero' aperto il 'caso Bini Smaghi', che rischia non solo di creare problemi tra Roma e Parigi, ma anche di aprire un fronte polemico con la stessa Bce, tutta schierata a difesa della sua autonomia. La Francia, infatti, pretende un passo indietro dell'italiano presente nel board della banca centrale, nonostante il suo mandato scada nel 2013, per lasciare il suo posto a un francese. Questo in nome di una prassi consolidata secondo cui nel comitato direttivo della Bce non possono esserci due membri della stessa nazionalita'.
Sarebbe stata proprio questa resistenza francese a far slittare alla seconda giornata del vertice la nomina del nuovo presidente della banca centrale, originariamente prevista per la prima giornata. Anche se tutti – dal presidente della Ue Herman Van Rompuy al presidente del Consiglio Silvio Berlsuconi – negano se ne sia gia' parlato. Ma gia' in serata, nei corridoi del Consiglio, si diceva che quello di Draghi era l'unico problema ancora aperto.
Sorprese, comunque, non dovrebbero essercene. Anche perche' – spiegano fonti comunitarie – il rischio di dare ancora una volta l'immagine di un'Europa che si divide e' troppo alto. Del resto il caso Bini Smaghi potra' essere risolto nelle prossime settimane, visto che da qui all'insediamento di Draghi passeranno comunque piu' di quattro mesi. Da parte sua lo stesso premier Berlusconi ha gia' rivolto a Lorenzo Bini Smaghi l'invito a farsi da parte e a presentare le dimissioni. Invito finora rispedito al mittente. Col pieno appoggio del presidente uscente della Bce Trichet, che anche stasera, davanti ai leader europei, ha ribadito come tutti i membri del board della banca centrale debbano prendere le loro decisioni in piena autonomia.
''La zona euro e' in buone mani'', ha commentato il presidente del Parlamento europeo, Jerzy Buzek, dopo il parere favorevole a Draghi dato in maniera bipartizan dagli eurodeputati. Del resto, quella del governatore di Bankitalia e' stata l'unica candidatura giunta sul tavolo dell'Eurogruppo, sostenuta praticamente da tutti i Paesi dell'Eurozona. Un buon viatico per chi nei prossimi anni dovra' affrontare sfide enormi come la gestione di una crisi della zona euro che sembra lontana dall'essere risolta.

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