ROMA – Il target deficit è a rischio per l’Italia e la ripresa economica ha perso slancio. E’ necessario che l’Italia rafforzi i conti per adempiere le norme del Patto di Stabilità e di Crescita. Questo il parere della Bce sul governo italiano nel bollettino dell’Eurotower dell’11 settembre. Secondo i dati della Bce il quadro economico italiano è peggiore del previsto e l’obiettivo di un deficit al 2,6% del Pil nel 2014 non sarebbe raggiungibile dall’Italia. Ma il terzo trimestre sarà più debole del previsto anche nel resto dell’Unione europea.
Nel bollettino della Bce si legge:
“Restano rischi sulle possibilità del governo italiano di centrare l’obiettivo di un deficit di bilancio pari al 2,6% del Pil nel 2014, soprattutto dopo che il quadro economico è risultato peggiore del previsto. E’ importante che l’Italia rafforzi ulteriormente la posizione di politica fiscale così da adempiere alle norme del Patto di Stabilità e di Crescita, in particolare per quanto riguarda la riduzione del rapporto debito pubblico/Pil”.
Una situazione che però interessa l’intera Eurozona:
“Nel terzo trimestre la crescita dell’Eurozona, secondo gli indicatori disponibili fino ad agosto, perderà slancio e l’espansione proseguirà ad un ritmo modesto. Sulla ripresa continuerà a pesare un elevato tasso di disoccupazione”.
Se le condizioni economiche restano deludenti, e
“si dovessero affrontare i rischi di un periodo troppo prolungato di bassa inflazione, il consiglio direttivo della Bce è unanime nel suo impegno a fare ricorso a ulteriori strumenti non convenzionali nel quadro del suo mandato”.
Il bollettino sembra confermare le parole di Mario Draghi nell’ultima conferenza dopo il board di inizio mese, nel quale però non c’è stata unanimità nello scegliere di tagliare i tassi e avviare il piano di acquisto di Asset backed securities (Abs). Draghi, a proposito delle “misure non convenzionali” spiega che non ci sarà ripresa sostenibile in assenza di un aumento degli investimenti. Il capo della Banca europea, commentando il bollettino dell’Eurotower, ribadisce quindi il messaggio lanciato ad agosto alla riunione di Jackson Hole:
“Un deciso incremento degli investimenti è essenziale per portare l’inflazione in maggiore prossimità dei livelli auspicati, per stimolare l’economia e ridurre la disoccupazione. Solo se le politiche strutturali, di bilancio e monetarie procedono di pari passo, l’area dell’euro assisterà al recupero degli investimenti. Ciò di cui abbiamo bisogno è un’applicazione coerente e credibile del Patto di stabilità e crescita nel tempo e in tutti paesi”.
Le norme del Patto di Stabilità e di Crescita prevedono che i paesi non superino il deficit/Pil sotto il 3%, e prevede che i paesi abbattano l’indebitamento. Per farlo, serve un bilancio strutturale (al netto del costo del debito e della congiuntura eccezionale) in pareggio dal 2015: il percorso di risanamento del debito prevede di tagliare di un ventesimo all’anno la parte che eccede il 60% del Pil.
Ai governi, dunque, Francoforte chiede di “imprimere slancio agli sforzi compiuti per incrementare la crescita e l’occupazione su base sostenibile nell’area dell’euro”. E per farlo, la Banca Centrale chiede “riforme”:
“E’ necessario intervenire con determinazione sul versante delle riforme strutturali nei mercati dei beni e servizi e del lavoro, nonché agire per migliorare il contesto in cui operano le imprese”.
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