ROMA – Contro l’emergenza coronavirus la Banca centrale europea (Bce) non taglia i tassi che restano invariati, ma rafforza il quantitative easing con l’annuncio di un’iniezione di 120 miliardi di euro di liquidità di qui fino alla fine dell’anno. In più, allenta le maglie dei controlli sulla vigilanza bancaria, consentendo agli istituti di fornire credito con più flessibilità sui vincoli di copertura patrimoniale.
La mossa di Lagarde ha deluso gli investitori che si aspettavano evidentemente misure più forti e adeguate alla crisi da emergenza coronavirus. Parigi cede l’8%, Madrid il 7,5%, Francoforte il 7,4%, Milano il 7,2% e Londra il 6,8%. L’indice Stoxx 600 ha ceduto fino all’8,1%, scendendo ai minimi da febbraio 2016.
Le banche che manterranno elevati livelli di credito a imprese e famiglie potranno accedere ai fondi del nuovo maxi-prestito Tltro-3 a tassi che possono scendere “fino a -0,75%”. Lo ha sottolineato la presidente della Bce Christine Lagarde.
Tassi fermi, Lagarde riprende il bazooka Q. E.
La Bce lascia fermi i tassi d’interesse: il tasso sui depositi resta a -0,50%, il tasso principale a zero e il tasso sui prestiti marginali a 0,25%. Per contrastare gli effetti recessivi dell’emergenza coronavirus la Bce ha deciso di ampliare il programma di quantitative easing, con un piano di acquisti netti aggiuntivi di 120 miliardi di euro fino alla fine dell’anno. “Garantendo un forte contributo da parte dei programmi di acquisto del settore privato”.
Lo annuncia la Bce spiegando che “in combinazione con l’attuale programma di acquisto di attività ciò sosterrà condizioni di finanziamento favorevoli per l’economia reale in tempi di maggiore incertezza”.
Meno vincoli alle banche per fare credito
La vigilanza bancaria della Bce è pronta a consentire alle banche minori coperture patrimoniali. Lo scrive la Bloomberg. La mossa consentirebbe di fare prestiti a famiglie e imprese senza eccessivi vincoli rispetto alle potenziali perdite a causa del coronavirus. Tutte misure da cui la Bce si attende che le banche possano “sostenere l’economia, e non per alzare dividendi o bonus”. (fonte Ansa)