Bce, Van Rompuy ha chiamato Bini-Smaghi per sbloccare la nomina

BRUXELLES – Una telefonata fatta dal presidente stabile della Ue Herman van Rompuy al banchiere Lorenzo Bini Smaghi prima dell'avvio del vertice Ue ha permesso di sbloccare la nomina di Mario Draghi alla presidenza della Bce, a partire dal primo novembre prossimo. Lo riferiscono fonti europee bene informate, precisando che la telefonata si è svolta alle 8.45.

Bini-Smaghi come Wim Duisemberg, il banchiere olandese costretto a lasciare il suo mandato prima del tempo per fare spazio al candidato francese Jean-Claude Trichet: secondo le stesse fonti, infatti, nel colloquio telefonico, voluto da van Rompuy, Bini Smaghi ha usato le stesse parole pronunciate da Duisemberg in risposta ai giornalisti che gli chiedevano se avrebbe rassegnato le dimissioni nel 2003, così come preteso dalla Francia dell'allora presidente Jacques Chirac.

''Non porterò a termine il mio mandato'': sono state le parole dette da Bini Smaghi, secondo le fonti qualificate.

Dopo aver annunciato che avrebbe lasciato il mandato prima della scadenza, Bini-Smaghi ha aggiunto di non avere ancora deciso i tempi della sua uscita. ''Il mio mandato dura 8 anni, data la mia età probabilmente non lo porterò a termine, ma non ho ancora deciso quando dimettermi'', erano state le parole di Duisemberg.

Il banchiere olandese fu accettato dai francesi nel 1988 alla presidenza della Bce a condizione di un suo ritiro a metà mandato a favore del francese Jean Claude Trichet.

Van Rompuy ha deciso di chiamare Bini-Smaghi per evitare un rinvio della nomina, che avrebbe lanciato un messaggio molto negativo sulla coesione e sulla volontà politica dei 27 mentre incombe la crisi della zona dell'euro e il rischio di fallimento della Grecia.

Per il via libera della nomina, la Francia chiedeva rassicurazioni sul fatto che nel direttorio della Bce, composto da sei membri, non restassero due italiani.

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