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Nuovo redditometro nel 2012, lotta all’evasione da 11,5 mld nel 2011

di Daniela Lauria |31 Gennaio 2012 13:23

ROMA –  Il nuovo redditometro, basato sull’analisi di oltre 100 voci di spesa, “sarà operativo entro il primo semestre” del 2012. Il nuovo strumento, per risalire al reddito in base alla capacità di spesa del contribuente, è stato messo a punto analizzando i dati di “oltre 22 milioni di famiglie ovvero circa 50milioni di soggetti”. La sperimentazione terminerà il mese di febbraio. Sono invece 2 milioni i controlli fatti nel 2011: oltre 700.000 su imposte indirette e 1 mln sulle dichiarazioni dei redditi e 300 mila su materia di registro. Lo ha detto il direttore delle Entrate Attilio Befera. Circa 11.500 controlli hanno utilizzato indagini finanziarie, “con un ottima performance: oltre 1 miliardo di euro recuperati”. Un incasso da 11,5 miliardi per l’Agenzia delle Entrate solo dalla lotta all’evasione fiscale nel 2011.

Befera ha detto: “L’evasione si è ulteriormente rafforzata facendo registrare trend positivo. I risultati testimoniano netto miglioramento qualità ed efficacia contrasto ad inadempimenti tributari”. Nella grave crisi economica che il paese sta vivendo si sta facendo avanti una “esigenza di equità fiscale”, ha detto Befera ricordando che “finora è emersa una furbizia individuale di corta veduta”. In audizione alla commissione Finanze della Camera Befera ha sottolineato inoltre che la “cifra autentica di ciò è solo la mediocrità umana e morale”.

Nel 2012 anche l’istituto del “tutoraggio” dei soggetti di grandi dimensioni – che vede i contribuenti affiancati da un dipendente del fisco – entra a pieno regime: la platea dei soggetti si estende a tutti quelli con volume d’affari e ricavi non inferiori a 100 milioni di euro, ha detto Befera precisando che “i grandi contribuenti nei cui confronti sarà svolto il tutoraggio passano quindi dai circa 2.000 del 2011 agli oltre 3.100 del 2012”.

Il numero uno di Equitalia si è poi soffermato sulle intimidazioni: “Durante gli ultimi sei mesi del 2011 si è verificato un crescendo di iniziative di contestazione cominciate con attacchi verbali e degenerate poi in vere e proprie manifestazioni di violenza”. E precisa: “Le intimidazioni hanno superato dall’inizio dello scorso anno il numero di 250, di cui 70 solo a gennaio di quest’anno”. Ciò “ha provocato ovviamente demotivazione e paura tra i dipendenti del gruppo Equitalia”.

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