ROMA – Il prezzo della benzina è destinato a salire?
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Le tensioni internazionali continuano ad alimentare le quotazioni del petrolio ai massimi dal 2014.
I contratti sul greggio Wti con scadenza a maggio raggiungono i67,10 dollari al barile (+28 centesimi) mentre il Brent guadagna altri 19 centesimi a 72,25 dollari al barile.
La crisi siriana tiene con il fiato sospeso i mercati: un attacco promosso dagli Usa incombe, gli alleati “stanno ancora verificando le informazioni di intelligence” conferma il ministro della Difesa di Trump, Jim Mattis, anche il premier britannico Theresa May ha spiegato che se le davvero Assad ha usato le armi chimiche dovrà pagarne il prezzo. Insieme ai suoi sostenitori, Russia e Iran.
Il fronte siriano non è l’unico in Medioriente, un altro fattore destabilizzante che influisce sul prezzo del petrolio è l’escalation della guerra civile yemenita, con i 7 missili dei ribelli houti lanciati in direzione di Riad.
I missili sarebbero stati puntati anche contro la sede del ministero della Difesa saudita. Un drone sarebbe stato inoltre lanciato contro una fabbrica di proprietà del colosso petrolifero Saudi Aramco, controllato dal regno. (Laura Naka Antonelli. Finanza.com)