ROMA – Berlusconi vende 11,1% Mediaset Premium a Telefonica. Tramite la controllata Telefonica de Contenidos, Telefonica ha definitivamente concluso l’acquisto annunciato in estate dell’11,1% di Mediaset Premium per 100 milioni, dando così alla televisione a pagamento un valore d’impresa di 900 milioni. E’ un passaggio formale reso possibile dall’avviamento a inizio anno della società indipendente, la newco creata dal Mediaset, alla quale sono passati anche i dipendenti, per permettere l’ingresso del socio.
Franco Ricci è confermato amministratore delegato e Marco Giordani presidente, ma il fatto nuovo è che Telefonica ha designato Luis Velo Puig-Duran come suo componente nel Cda. Non si tratta di una scelta qualsiasi: Velo Puig-Duran è di fatto il responsabile mondiale dei contenuti per il gruppo spagnolo e un’indicazione simile affievolisce le ipotesi che Telefonica sia entrata in Premium pronta a uscirne a breve.
Secondo quanto riferisce Reuters, le condizioni dello statuto stabiliscono un diritto di prelazione di Mediaset e un diritto di “trascinamento”, sempre sulle quote di Telefonica. Rimane valido il quadro secondo il quale gli spagnoli potranno lasciare spazio a Vivendi guidata da Vincent Bollorè, in ottimi rapporti con il “mondo Berlusconi“, ma prima si deve attendere la definizione del dossier brasiliano dove Telefonica, pronta a lanciare soprattutto per questo un aumento di capitale da quasi 4 miliardi, sta acquisendo proprio da Vivendi l’operatore Gvt. In ogni caso, la valutazione di 900 milioni di euro della newco rischia, secondo gli analisti, è elevata al punto da scoraggiare altri investitori. Che però non mancano.
La porta ad altri investitori rimane comunque aperta, con una nuova Premium che dalla stagione 2015-2016 – e per tre stagioni – potrà godere dei diritti per la Champions League, in esclusiva. In Mediaset hanno stimato che il nuovo asset possa portare un travaso di circa 700mila abbonati dalla concorrente Sky. Un’osmosi per la quale, comunque, è stato necessario uno sforzo non indifferente: 230 milioni l’anno, cui se ne aggiungono 373 per il campionato di Serie A.
È anche per questo che molte case di investimento stanno da mesi sottolineando la razionalità di una possibile operazione Sky-Premium, per la quale però al momento non sembrano esserci le basi.
La nuova Premium parte intanto con 1,7 milioni di abbonati, 118 milioni in cassa e la prospettiva di due esercizi in perdita prima del break even atteso per il 2017. (La Repubblica)