Blocco licenziamenti, Ue: “Sbagliato e inutile”. Difende solo posto fisso, senza non aumentano i disoccupati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Giugno 2021 - 10:55 OLTRE 6 MESI FA
Blocco licenziamenti Ue

Blocco licenziamenti, Ue: sbagliato e inutile (Ansa)

Blocco licenziamenti, Ue: “Sbagliato e inutile”. Nella partita politica sui licenziamenti – prorogare o meno il blocco che impedisce alle aziende di licenziare – interviene anche la Commissione europea. Che non ordina né bacchetta e anzi ribadisce che i vincoli del Patto di Stabilità restano sospesi fino al 2023.

Blocco licenziamenti, Ue: “Sbagliato e inutile”

Ma sulla proroga della misura adottata dall’Italia, praticamente il solo Paese membro a farlo, il giudizio negativo è netto: il blocco dei licenziamenti è sbagliato e inutile. Sbagliato perché intrinsecamente discriminatorio. Difende, salva, cioè, solo i garantiti dal posto fisso, gli “insider”, penalizzando precari e lavoratori con contratto a tempo. 

E cioè, difende “i lavoratori con contratto a tempo indeterminato, a scapito dei lavoratori interinali e stagionali”.

“Superfluo, altrove non sono aumentati disoccupati”

Il blocco dei licenziamenti, inoltre, non è una misura che serva allo scopo, è inutile. “Superflua”, dice la Commissione Ue, anche perché negli altri Paesi, che non l’hanno adottata, la quota di disoccupati in più non è significativamente più alta che in Italia. Tutt’altro.

“Un confronto con l’evoluzione del mercato del lavoro in altri Stati membri che non hanno introdotto tale misura suggerisce che il blocco dei licenziamenti non è stato particolarmente efficace. E si è rivelato superfluo in considerazione dell’ampio ricorso a sistemi di mantenimento del posto di lavoro”.

Intanto, la discussione in seno alla maggioranza che appoggia il governo Draghi continua, nonostante l’accordo che sancirà la fine del blocco dei licenziamenti il 30 giugno.

Per i sindacati la partita non è ancora chiusa. Secondo il segretario del Pd Enrico Letta quello che non serve è un blocco generalizzato dei licenziamenti, che dovrebbe essere invece mirato dove è necessario.

“Basti pensare alla buona ripartenza dell’edilizia. In altri settori, come il tessile, il problema è enorme e noi lavoriamo su gradualità e selettività”.