ROMA – Francia e Italia sono legate da una relazione economica oltre che politica molto stretta e di antica tradizione ma che si è fatta più intensa negli anni recenti.
Nel 2017 gli scambi commerciali fra i due Paesi sono stati pari a 76,6 miliardi; se si guarda agli investimenti diretti, la Francia è fra i primi paesi impegnati in Italia, dove controlla oltre 1.900 imprese in cui lavorano 250 mila dipendenti.
L’Italia è invece all’ottavo posto fra gli investitori stranieri nelle imprese francesi: uno squilibrio, si legge nella relazione del ministero degli Esteri francese sulle relazioni bilaterali, che dipende dalle “specificità economiche strutturali di ogni Paese”.
Molto più contenuta la presenza di azionisti italiani in imprese francesi: poco più di un migliaio, per meno di 100 mila dipendenti. Generali è presente con 7.500 dipendenti, Fiat con 7 mila, Autogrill con 3.500 e poi ci sono Campari che ha acquisito il controllo di Grand Marnier e Lavazza che ha comprato Carte Noir. Atlantia ha la quota di maggioranza (75%) del consorzio che ha acquistato il 60% dell’aeroporto di Nizza (il restante 25% è di Edf). L’anno scorso, Fincantieri ha acquisito i cantieri di Saint-Nazare ma l’operazione deve ancora passare al vaglio dell’Antitrust europeo.