ROMA – Bollette a 28 giorni: lobby telefonia in pressing per “salvare” quelle del mobile. Mentre deputati e senatori sono pronti a votare l’emendamento al decreto fiscale che ripristinerà la corretta fatturazione mensile delle società telefoniche , la lobby della telefonia preme sul Parlamento perché le bollette a 28 giorni siano salvate almeno nella telefonia mobile.
L’argomentazione addotta dai lobbisti, discutibile secondo La Repubblica che ha rivelato il pressing, è che la bolletta a 28 giorni tutela maggiormente i clienti mobili. La fatturazione a 28 giorni, ricordiamo, ha garantito un miliardo in più ai gestori, un 8% di aumento mascherato. Secondo i gestori di telefonia mobile, però, con tredici fatture invece di 12 c’è anche una ricarica in più. Non solo.
I lobbisti delle società spiegano ai parlamentari che la maggior parte dei clienti mobili ha un tesoretto di chiamate, sms e giga di traffico che è libero di utilizzare. Consumato questo tesoretto, però, il cliente comincia ad andare in mare aperto. Comincia, cioè, a pagare a consumo con esborsi che possono essere anche molto dolorosi. Ora la fatturazione classica – quella mensile – comporta che il cliente utilizzi il tesoretto durante 30 o 31 giorni. Dunque, questa persona più facilmente esaurirà la sua riserva di chiamate, sms, giga – in 30 o 31 giorni – per finire nel mare aperto e in tempesta del pagamento a consumo. Viceversa la fatturazione a 28 giorni rende questo rischio di sforamento e superamento del tesoretto più basso. (Aldo Fontanarosa, La Repubblica)