Bollette luce e gas, Autorità blocca scippo governo di 650 mln pro Alitalia

Bollette di luce e gas, Autorità blocca scippo governo di 650 mln pro Alitalia
Bollette luce e gas, Autorità blocca scippo governo di 650 mln pro Alitalia (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Bollette luce e gas, a determinarne l’importo, a stabilire la cifra che arriva a casa e che ciascun utente paga è una complicata somma di fattori e condizioni. Tra le molte, un fondo di riserva che in qualche modo funge da stabilizzatore se non da calmiere. Da questo fondo il Decreto Crescita del governo voleva (e vuole) portar via 650 milioni. Sottrazione da attuare con la minore pubblicità possibile, il minor clamore possibile, insomma che trapeli il meno possibile. E infatti la votazione dell’emendamento prendi soldi dal fondo bollette era in programma a sera tarda, ma…

Ma sulle bollette luce e gas c’è una Autorità che non dipende dal governo. E l’Autorità per l’Energia ha alzato il dito e la voce per obiettare: con questo emendamento si finisce di fatto per aumentare le bollette di luce e gas. Quindi governo e votazioni si sono fermati almeno per il momento, come improvvisamente illuminati da un faro che ne svela i movimenti.

Ma perché governo tramite Decreto Crescita vuole quei 650 milioni dalle bollette luce e gas? Perché organizzare per via legislativa quello che ha le fattezze di uno scippo e per di più su materia sensibile, le bollette appunto? Scippo peraltro con destrezza perché nella bolletta eventualmente dall’importo aumentato causa debolezza fondo stabilità non ci sarebbe certo stato scritto aumento per decisione del governo nel Decreto Crescita? Perché ci hanno provato e ci stanno provando? Perché, e soprattutto per chi?

Per Alitalia. Per Alitalia i contribuenti italiani hanno negli anni già versato quattro miliardi, quattro miliardi di soldi pubblici già dati ad Alitalia come trasfusione di sangue ad uno di famiglia. Non è bastato, Alitalia assorbe sangue pubblico e lo disperde in emorragia costante (attualmente ad un ritmo oscillante tra 500 mila e un milione di euro al giorno di perdita). Per Alitalia lo Stato ha concesso prestito, solo l’ultimo, di 900 milioni. Prestito che poi è diventato capitale Alitalia, insomma non verrà restituito allo Stato. Per Alitalia ciascuno che prende un aereo in Italia paga tre euro di tassa-pedaggio. Ed ora altro 650 milioni…

Alitalia, un altro dei successi di politica industriale firmato Luigi Di Maio. Di Maio ministro ha detto una, dieci, cento volte che c’era la fila per mettere soldi in Alitalia. In realtà solo Ferrovie dello Stato perché e solo perché il governo gliel’ha ordinato, Poi il Tesoro, cioè ancora e sempre il contribuente. Nessun altro da anni intende mettere soldi in Alitalia, se non alla condizione di cambiare i connotati ad Alitalia. E allora ecco l’idea: mettiamo un po’ di Alitalia nelle bollette della luce e del gas e mettiamocela in modo che nessuno se ne accorge. Dicono che nei tormenti post elettorali di M5S ci sia sotto accusa la comunicazione, cioè, ad esempio nel caso Alitalia scaricata in bolletta, il fatto di essere stati scoperti all’ultimo minuto o il fatto di aver raccontato la balla di Alitalia che tutti la volevano e correvano a comprarla?

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