Una nuova normativa UE ha introdotto misure di sicurezza per proteggere le persone dai rischi connessi legati ai bonifici istantanei sul web.
Internet è il paradiso dei truffatori. L’ingenuo utente finisce su quello che crede sia il sito ufficiale di uno store online, clicca sull’articolo da comprare, inserisce i dati della carta e dà il via al pagamento. Dopo qualche giorno, si accorge non solo di non aver comprato un bel niente ma pure di aver pagato dieci volte tanto rispetto al prezzo indicato.
Prima di effettuare un bonifico, bisognerebbe assicurarsi che il sito in cui si sta navigando sia sicuro. E, in generale, sarebbe sempre meglio diffidare da richieste di pagamento con link allegato pervenute via SMS o mail. Conta anche la modalità di pagamento. Ci sono infatti metodi di pagamento che, almeno sulla carta, sono più sicuri. Per esempio i bonifici SEPA, che offrono una certa protezione contro le truffe.
Anche l’UE, preoccupata dal crescente numero di frodi, ha voluto introdurre nuove misure di verifica dei beneficiari e di individuazione e prevenzione delle truffe online. Il regolamento (UE) 2024/886 ha innanzitutto stabilito che tutte le banche dell’Unione Europea dovranno offrire ai clienti la possibilità di ricevere bonifici istantanei a partire dal 9 gennaio 2025 (e di inviarli a partire dal 9 ottobre 2025).
Bonifici istantanei e truffe sul web: il nuovo regolamento protegge i pagatori
Riguardo alle truffe, sarà introdotto un servizio di “verifica del beneficiario“: una nuovissima strategia utile per garantire una maggiore sicurezza. Di base, tutti i prestatori di servizi di pagamento (i cosiddetti PSP) che offrono l’esecuzione di bonifici ai propri utenti (i payment services user o PSU) dovranno offrire pure la possibilità di effettuare bonifici istantanei, che dovranno essere elaborati senza ritardi, garantendo che i fondi raggiungano il conto del beneficiario entro dieci secondi.
Inoltre, i PSP dovranno garantire ai pagatori un servizio di verifica del beneficiario (“service ensuring verification”). Una misura di protezione che funzionerà contro le frodi avvisando il pagatore se c’è qualcosa che non torna… La verifica dovrà infatti essere offerta subito dopo che il pagatore fornisca le informazioni rilevanti sul beneficiario (cioè IBAN e nome) e prima che autorizzi l’esecuzione del bonifico stesso.
Così, in caso di mancata corrispondenza tra il nome del beneficiario e l’IBAN indicato dal pagatore, il PSP del pagatore dovrà informare tempestivamente il suo cliente spiegandogli che l’autorizzazione a eseguire il bonifico istantaneo potrebbe portare al trasferimento di fondi su un conto non detenuto dal beneficiario indicato. I PSP dovranno offrire questo importante servizio di verifica gratuitamente. Basterà per limitare le frodi?