Bonus, attenzione al nuovo decreto: rischi seriamente di perderli, ecco cosa devi sapere per non essere colto impreparato.
Il panorama fiscale italiano sta per affrontare significative trasformazioni con l’approvazione del nuovo decreto di riforma Irpef e Ires, che entrerà in vigore con il nuovo anno. Questa riforma non solo tocca aspetti cruciali delle imposte sul reddito delle persone fisiche e giuridiche, ma introduce anche importanti novità in ambito di bonus edilizi, in particolare per i lavoratori autonomi e i professionisti che utilizzano immobili a uso promiscuo.
È fondamentale prestare attenzione a queste modifiche, poiché potrebbero influenzare significativamente la deducibilità delle spese di ristrutturazione e manutenzione.
Le novità in arrivo
Il decreto legislativo approvato dal governo ha l’obiettivo di semplificare e rendere più efficiente il sistema fiscale italiano. Tra le novità più rilevanti vi è l’estensione della deducibilità delle spese per ristrutturazione e manutenzione di immobili che i professionisti utilizzano sia per scopi privati sia professionali.
Questi immobili possono includere non solo abitazioni, ma anche uffici e rimesse. La riforma introduce un cambiamento significativo: i professionisti possono ora dedurre le spese relative agli immobili utilizzati in modo promiscuo, rappresentando un passo avanti rispetto alla normativa precedente che limitava tali deduzioni.
Una delle modifiche più sostanziali riguarda la deducibilità delle spese di manutenzione straordinaria. Fino a oggi, la deducibilità era limitata al 5% delle spese sostenute per beni ammortizzabili, ma con l’entrata in vigore del nuovo decreto, le spese di manutenzione straordinaria diventano deducibili in quote annuali di uguale importo.
Questo significa che i professionisti potranno recuperare le spese in un periodo di cinque anni, spalmando il costo su ciascun anno. È importante notare che questa nuova modalità di deduzione si basa sul principio di cassa, il che implica che le deduzioni verranno riconosciute solo nell’anno in cui le spese sono effettivamente sostenute.
Manutenzione ordinaria: attenzione alla capienza fiscale
Per le spese di manutenzione ordinaria non ci sono cambiamenti significativi. La deduzione rimane fissata al 50% delle spese sostenute, ma il vantaggio deve essere fruito in un’unica soluzione. Questo aspetto può risultare problematico per quei professionisti che si trovano di fronte a spese elevate ma con una capienza fiscale limitata. Se non si riesce a utilizzare completamente la deduzione nella singola annualità, si rischia di perdere la parte non fruibile, poiché non sarà possibile spalmare l’eccedenza negli anni successivi.
Negli ultimi anni, le normative relative alla deducibilità delle spese per gli immobili strumentali hanno subito diverse modifiche. È importante tenere a mente che le regole sulla deducibilità variano a seconda della data di acquisto dell’immobile.
Per esempio, per gli immobili acquistati fino al 1° gennaio 1985 non è prevista alcuna deducibilità, mentre per quelli acquistati dal 1° gennaio 1986 al 14 giugno 1990 era prevista la deducibilità. Queste variazioni hanno avuto un impatto significativo sui professionisti, poiché la deducibilità delle spese di ristrutturazione è strettamente legata alla normativa vigente al momento dell’acquisto.
Con l’introduzione di queste novità, è essenziale che i professionisti e i lavoratori autonomi pianifichino con attenzione le proprie spese e le proprie deduzioni fiscali. La deducibilità delle spese per ristrutturazione e manutenzione può rappresentare un importante strumento di risparmio fiscale, ma la loro corretta gestione è cruciale per evitare di perdere opportunità di deduzione.
È fondamentale per i professionisti tenere traccia delle spese sostenute e valutare attentamente la propria situazione fiscale per massimizzare i benefici derivanti dalla nuova normativa.