Una nuova iniziativa del Governo concede un sostegno pari a 200 euro ai lavoratori, per venire incontro a chi fatica ad arrivare a fine mese.
L’obiettivo è quello di alleviare carico economico sopportato da milioni di lavoratori, ma non attraverso un contributo diretto da ottenere con una domanda formale o un sussidio statale da richiedere all’INPS o al Comune di residenza. Per poter approfittare dei 200 euro messi a disposizione dal sostegno al consumo non bisogna far altro che informarsi con il proprio datore di lavoro o in azienda: in teoria, i soldi dovrebbero arrivare direttamente in busta paga.
Il bonus si esplica dunque sotto forma di voucher dal valore di 200 euro ed erogato una tantum; l’obiettivo specifico del sostegno è quello di coprire parte delle spese affrontate dai lavoratori per il rifornimento di benzina, diesel, ma anche GPL e metano (e le ricariche dei veicoli elettrici).
La misure mira quindi a supportare gli italiani nelle spese legate al carburante. Esborsi, nella maggior parte dei casi, imprescindibili malgrado il costo di benzina diesel, eccetera. Anche se il prezzo del carburante è sceso negli ultimi mesi, presto potrebbero arrivare nuovi aumenti. Il Governo italiano sta infatti valutando l’allineamento delle accise su diesel e benzina, per ridurre i cosiddetti SAD, ovvero i sussidi dannosi per l’ambiente. Ed è per questo che l’esecutivo si è già impegnato a ridurre i sussidi ambientalmente dannosi di oltre 2 miliardi di euro entro il 2025.
Così anche il diesel, che storicamente è stato sempre tassato rispetto alla benzina, ed è per questo sempre stato un carburante apprezzato in tutto il settore dei trasporti, potrebbe presto subire le stesse accise applicate alla benzina. Prima di far ciò, tuttavia, il Governo ha teso una mano ai lavoratori attraverso il Decreto Aiuti della scorsa primavera.
Impropriamente definito bonus benzina, l’aiuto straordinario introdotto dal Governo cerca di agevolare gli italiani con un contributo alla spesa sempre più ingente derivante dal rifornimento di carburante. I potenziali beneficiari sono lavoratori dipendenti del settore privato con un reddito annuo lordo inferiore ai 35.000 euro. C’è però tempo solo fino al dicembre 2024, dato che con il nuovo anno l’aiuto dovrebbe sparire.
L’ammontare massimo del sostegno è di 200 euro, da versare sotto forma di fringe benefit. Tramite tale modalità di concessione, l’aiuto non implicherà alcun tipo di tassazione. In definitiva è possibile affermare che il bonus benzina 200 euro non viene concesso dal Governo direttamente ai cittadini: è il datore di lavoro privato che eroga l’importo ai dipendenti su base volontaria.
Si tratta dunque di informasi con l’azienda presso cui si è impiegati o con il proprio sindacato che dovrebbe arrivare direttamente in busta paga nel mese successivo a quello in cui il datore di lavoro ha accettato di versare il buono. Ma non è tutto: esiste anche un’altra importante possibilità per poter ottenere un aiuto con le spese relative al carburante.
Tra le spese ammesse per la Carta Dedicata a Te, la misura di sostegno ai consumi di prima necessità per le famiglie povere, rientrano infatti anche quelle fatte al distributore di benzina. E in teoria i fringe benefit sono cumulabili con i soldi concessi dalla social card. La Carta dedicata a te ha cominciato a essere consegnata, ricaricata e attivata a partire da settembre 2024.
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