Un nuovo bonus mensile con benefici disponibili solo per richiedenti donne: più di 7 milioni a disposizione nel 2024.
Oltre a preoccuparsi della promozione della parità di genere, con opportune campagne di sensibilizzazione e di educazione per combattere gli stereotipi di genere, la politica può aiutare le donne svantaggiate con dei bonus ad hoc e misure attive di appoggio e tutela. E, come spesso accade, il dominio fondamentale su cui intervenire è quello dell’occupazione.
Ecco perché i bonus dedicati alle donne si esplicano nella maggior parte dei casi come sgravi fiscali e contributivi alle aziende che assumono personale femminile. In Italia, dove le donne, in media, sono pagate ancora molto meno degli uomini e cadono spesso in situazioni di evidente disagio e precarietà, sono previsti vari incentivi per l’assunzione di donne disoccupate.
Oltre a mettere fondi per gli sgravi finalizzato a permettere l’assunzione di donne da lungo tempo disoccupate, bisogna anche aiutare le lavoratori residenti in Regioni con alta disoccupazione femminile. Esiste un nuovo bonus che mette insieme i due obiettivi. Si tratta del bonus dedicato alle donne svantaggiate promosso dal Decreto Coesione.
Secondo le intenzioni del Governo, l’aiuto mirerà a un abbattimento degli oneri contributivi previdenziali e assistenziali a beneficio dei datori di lavoro che investono sull’assunzione di lavoratrici svantaggiate. Aziende e datori di lavoro interessati possono accedere allo sgravio contributivo assumendo nell’arco temporale che va dal primo settembre 2024 al 31 dicembre 2025. Così dispone il D.L. numero 60/2024 in vigore dallo scorso 8 maggio.
Il fine dichiarato è quello di favorire le pari opportunità nel mercato del lavoro e di incentivare le assunzioni nel Mezzogiorno. Il bonus contempla infatti uno sgravio contributivo per i datori di lavoro privati che assumono lavoratrici svantaggiate dal punto di vista economico o ambientale. In pratica, si tratta di un esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali complessivi (con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL).
Il limite dello sgravio sull’ammontare dei contributi non versati è la soglia mensile di 650 euro per ciascuna lavoratrice. Così come spiegato dall’INPS, non è prevista alcuna penalizzazione per l’accesso e la misura della pensione. Si parla infatti di blocco dell’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.
Il bonus contributivo spetta ai datori di lavoro privati per le assunzioni a tempo indeterminato di donne di qualsiasi età, se prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi e residenti nelle Regioni del Sud. Per tutte le altre disoccupate la privazione da un impiego regolarmente retribuito deve sussistere da almeno ventiquattro mesi. Il bonus donne in questione non vale però per rapporti di lavoro domestico e di apprendistato.
Per il 2024, lo Stato mette a disposizione 7,1 milioni di euro. L’investimento sale a 107 milioni di euro per il 2025 e a 208 milioni per l’anno 2026. Poi nel 2027 su prevede una spesa pari a 115 milioni. Toccherà all’INPS gestire i fondi e monitorarne l’impiego.
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