Forse è il momento giusto per acquistare casa. Ecco tutte le agevolazioni previste nel 2025 ormai alle porte
Con la graduale discesa dei tassi di interesse sui mutui, grazie alla politica monetaria della BCE, molti italiani stanno valutando nuovamente l’acquisto della prima abitazione. Ma quali sono le agevolazioni fiscali per il 2025 e in cosa differiscono rispetto agli anni precedenti? Ecco una panoramica completa.
Rispetto al 2024, le agevolazioni per l’acquisto della prima casa non hanno subito cambiamenti significativi, ma sono meno favorevoli rispetto al 2023. Fino al 31 dicembre 2023, ad esempio, era prevista un’esenzione fiscale totale per gli under 36, che ora non è più applicabile. Per i giovani che hanno stipulato un contratto preliminare entro fine 2023, resta valida l’esenzione a condizione che il contratto definitivo sia concluso entro il 31 dicembre 2024. Dal 2025, però, non sarà più possibile usufruire di questa misura.
Acquisto casa: tutti i bonus del 2025
Il bonus prima casa 2025 consente di accedere a una serie di riduzioni fiscali legate all’acquisto di un immobile da adibire ad abitazione principale. Queste includono:
- Riduzione dell’IVA;
- Riduzione dell’imposta di registro;
- Imposte ipotecaria e catastale a importo fisso.
Le condizioni specifiche variano a seconda che l’acquisto avvenga da un privato o da un’impresa soggetta a IVA.
- Acquisto da privato:
- Imposta di registro ridotta al 2% del valore catastale (invece del 9%);
- Imposta ipotecaria e catastale fissate a 50 euro ciascuna.
- Acquisto da impresa soggetta a IVA:
- IVA ridotta al 4% (invece del 10%);
- Imposte di registro, ipotecaria e catastale fissate a 200 euro ciascuna.
Per ottenere le agevolazioni, occorre rispettare specifici requisiti, tra cui:
- Non essere proprietari di un’altra abitazione nello stesso Comune in cui si acquista;
- Non essere titolari di diritti di uso, usufrutto o abitazione su altri immobili nello stesso Comune;
- Stabilire la residenza nel Comune dell’immobile entro 18 mesi dall’acquisto, o dimostrare che il Comune è la sede di lavoro;
- Non possedere immobili su tutto il territorio nazionale già acquistati con agevolazioni prima casa, salvo venderli entro un anno.
Inoltre, l’immobile deve appartenere a categorie catastali specifiche (escluse quelle di lusso come A1, A8 e A9). Tra le categorie ammesse vi sono A/2 (abitazioni civili), A/3 (abitazioni economiche) e altre tipologie di alloggi popolari o rurali.
Fino al 2023, il bonus under 36 prevedeva l’esenzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale, oltre al riconoscimento di un credito d’imposta per l’IVA versata. Tuttavia, dal 2024, queste agevolazioni non sono state rinnovate. Attualmente, i giovani under 36 possono accedere solo alla garanzia del Fondo Consap per il mutuo, a condizione che l’ISEE non superi i 40.000 euro annui.
Il bonus prima casa può essere richiesto anche da chi è già proprietario di un immobile acquistato con agevolazioni fiscali, a patto che la vecchia abitazione sia venduta entro 12 mesi dal nuovo acquisto. In caso contrario, l’acquirente dovrà restituire le imposte precedentemente scontate, maggiorate del 30% come sanzione.
Decadenza e sanzioni
Il diritto alle agevolazioni decade se:
- L’immobile agevolato viene venduto entro 5 anni senza riacquistare una nuova abitazione principale entro un anno;
- Non viene trasferita la residenza nel Comune dell’immobile entro 18 mesi dall’acquisto;
- Non si vende la vecchia abitazione entro un anno, se acquistata con il bonus prima casa.