Borsa Milano: venerdì nero, Unicredit guida caduta banche

MILANO – Seconda peggior seduta dell'anno per Piazza Affari che, dopo lo scivolone dello scorso 21 febbraio (-3,59% a 22.230 punti) in piena crisi libica, ha ceduto oggi il 3,47%, portando l'indice di riferimento Ftse Mib a quota 19.049 punti a ridosso della soglia dei 19.000 punti.

Dietro al ciclone di vendite, hanno indicato le sale operative, l'indebolimento della figura di Giulio Tremonti, ministro dell'Economia e persona chiave, secondo i mercati, per la tenuta dei conti dell'Italia, i cui titoli di stato hanno battuto un nuovo record negativo in quanto a divario con il Bund tedesco, salito oltre i 245 punti, con un tasso di rendimento al 5,25% per i titoli decennali, contro il 2,82% di quelli tedeschi.

Tra scambi vivaci per 3,39 miliardi di euro di controvalore, hanno prevalso le vendite a partire dalle banche, ma alla fine il tracollo e' stato totale. Un solo titolo ha ceduto: Bulgari, mantenendosi poco sopra la parita'.

TONFO DI UNICREDIT. Nuova batosta per il titolo di Piazza Cordusio, congelato dagli scambi anche per eccesso di scostamento, che ha ceduto il 7,85% a 1,23 euro, ancora sopra al minimo degli ultimi 12 mesi (1,22 euro), ma in calo di oltre il 20% da inizio anno e del 36,41% da un anno fa. Sotto tiro anche Banco Popolare (-6,46%), Bpm (-6,46%), Ubi (-5,84%) e Intesa Sanpaolo (-5,46%). Piu' cauta Mps (-3,01%), in attesa dei dati sulle adesioni all'aumento di capitale che si e' concluso proprio oggi.

Le vendite hanno colpito anche gli assicurativi da Fonsai (-7,01%) e la controllata Milano (-7,7%). Cauta Premafin (-1,07%). Cali insoliti anche per Generali (-4,41%) e Mediobanca (-3,24%).

SCIVOLONE DI FIAT. Sotto pressione Fiat (-3,27%), che ha precisato che il fermo dell'impianto brasiliano di Betim non e' dovuto, come da indiscrezioni di stampa, da difficolta' sul mercato, ma da un piano di manutenzione, simile a quello gia' effettuato nella fabbrica argentina di Cordoba. Deboli anche Fiat Industrial (-4,24%) ed Exor (-2,9%), a monte della catena di controllo.

CHI SALE E CHI SCENDE. Insieme Bulgari (+0,08%), unica blue chip in rialzo, si segnalano i progressi di Ferragamo (+0,66%), Grandi Viaggi (+1,48%) e Cir (+1,76%), che attende dalla Corte d'Appello di Milano la sentenza sul Lodo Mondadori dopo la condanna in primo grado per Fininvest a pagare un risarcimento di 750 milioni di euro.

Deboli Ansaldo Sts (-7,27%), Pirelli (-3,78%), Eni (-2,39%) ed Enel (-2,31%), mentre Telecom ha ceduto il 2,21% dopo lo shopping in Brasile da 700 milioni di euro.

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