Borse a picco dopo il piano Draghi-Bce: giovedì il crollo, venerdì leggero rialzo

Borse a picco. Piano Draghi-Bce non basta: mercati volevano quantitative easing
Borse a picco. Piano Draghi-Bce non basta: mercati volevano quantitative easing (LaPresse)

ROMA – Crollano le Borse giovedì, giorno in cui il governatore della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha annunciato i dettagli del piano che porterà a una nuova iniezione di liquidità nel sistema bancario europeo, tramite un acquisto programmato di Abs (i bond emessi da banche e imprese sui prestiti concessi) e covered bond. Ma il day after sembra voltare pagina, con Milano che apre in positivo a +0,46% e tenta il rimbalzo.

Nella giornata di giovedì analisti e operatori di Borsa si aspettavano qualche segnale che mostrasse passi di avvicinamento al quantitative easing, il massiccio piano di iniezione di liquidità tramite acquisto di titoli di Stato che la Fed (Federal reserve) sta portando avanti da anni, svalutando il dollaro e stimolando l’economia americana.

Ma Draghi, che deve pagare pegno all’opposizione della Germania e dei Paesi del Nord con tripla A di rating sul bilancio pubblico, non poteva dare ai mercati più di quello che è sembrato un contentino.

Prima della ripresa leggera di venerdì, fra le peggiori c’era Piazza Affari, con Ftse Mib in caduta libera a meno 3,92%, andando sotto quota 20 mila punti. Così Repubblica arriva a scrivere che “Mario Draghi affossa le Borse del Vecchio continente e Piazza Affari sprofonda”.

La giornata delle Borse era iniziata male con Tokyo che aveva chiuso a -2,6%. In Europa nessuna piazza va male come Milano: Londra a -1,69%, Francoforte a -1% e Parigi a -1,8%. Repubblica riprende il parere degli analisti di Bloomberg:

Per gli analisti di Bloomberg, l’acquisto di covered bond e Abs potrebbe partire con masse limitate, anche perché nel complesso il mercato europeo delle Asset Backed Securities non è particolarmente vasto (circa 300 miliardi). “E’ necessario però che si abbia uno sviluppo rapido per vedere riflessi sull’inflazione”, che anche dagli ultimi dati risulta troppo bassa nell’Eurozona, spiegava Johannes Mayr, economista della Bayerische Landesbank, prima della conferenza stampa di Draghi. “L’amarezza sul mercato”, spiega Vincenzo Longo di Ig Markets dopo le parole del governatore, si è “diffusa per la mancanza di un punto di riferimento chiaro ed esplicito sull’ammontare di asset acquistati dalla Bce, così come hanno fatto sia la Federal Reserve e sia la Bank of Japan”.

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