ROMA – Grecia, passa il governo filo euro. Ma i soldi non ci sono. Le casse sono vuote, gli stipendi di luglio sono a rischio, Atene deve ricontrattare con Bruxelles le scadenze e i tempi della cura per rimettere a posto i conti. E i mercati non ci credono, o almeno, dopo un’iniziale euforia propendono per il segno negativo. E poi, con effetto domino, la Spagna. Quasi senza mercati. Significa che il Paese più a rischio dopo la Grecia, per piazzare i suoi titoli di Stato e convincere i compratori, deve alzare i rendimenti a livelli d’allarme. Spread arrivato a toccare quota 575, tassi dei Bonos decennali a 7,16%. Con questi numeri l’accesso spagnolo ai mercati è a rischio. “L’esito del voto in Grecia rimuove inoltre l’immediato rischio di un taglio del rating dell’area euro”. Lo afferma l’agenzia internazionale Fitch, sottolineando che non metterà sotto osservazione con implicazioni negative i paesi di Eurolandia.
La situazione greca non convince i mercati. Solo 2 miliardi nelle casse dello Stato, evasione fiscale al 20%, 150 mila tra piccole e medie imprese fallite: entro luglio deve tagliare altri 16 miliardi dalla spesa pubblica, sono gli impegni assunti con la trojka. Parliamo della promessa, mai mantenuta da nessun esecutivo, di licenziare 150 mila dipendenti statali in esubero. Ogni giorno, specie con i condizionatori a pieno regime, c’è un rischio di black out, nel momento topico dell’arrivo dei turisti: i russi di Gazprom stanno chiudendo i rubinetti in attesa di essere pagati, l’unico che faceva credito era Teheran ma Atene ha dovuto per forza partecipare all’embargo.
Dopo un’apertura in positivo con un rialzo dell’1,02% Milano smorza l’entusiasmo e scivola in terreno negativo, chiudendo sotto del 2,85%. Dietrofront anche dello spread fra il Btp e il Bund tedesco. Dopo il calo in avvio a quota 430 punti, il differenziale è tornato ad allargarsi a 464 punti, sopra il livello della chiusura di venerdì (445).
Il popolo greco ha compiuto “sforzi considerevoli” e gli verrà dato ”sostegno” nel processo di aggiustamento del bilancio. E’ quanto si legge nel documento dell’Eurogruppo al termine della conference call fra i leader dell’Eurozona. La speranza dell’Europa è quella di una ”formazione veloce” di un nuovo governo greco: solo successivamente la Troika tornerà ad Atene per valutare i progressi fatti nella ristrutturazione dei conti. E’ quanto si legge in una nota dell’Eurogruppo, in cui si ribadisce la necessità che l’esecutivo aderisca al programma di salvataggio.
SPAGNA, A RISCHIO ASTE TITOLI Il superamento della soglia del 7% dei rendimenti dei titoli di Stato mette a rischio l’accesso della Spagna ai mercati, ovvero le aste dei titoli di stato. Questa l’opinione che circola fra analisti e sale operative sebbene alcuni respingono l’idea di un ‘punto di non ritorno’. La pressione sulla Spagna non diminuisce e lo spread con il Bund tedesco è schizzato a 566 punti e si pone a meno di due punti da quello irlandese (568), paese sotto salvataggio della Troika e che non ha più accesso al mercato. Il tasso di insolvenza sofferto dal settore bancario spagnolo nei prestiti a famiglie e imprese tocca ad aprile il record dal 1994. E’ quanto informa la banca centrale spagnola secondo cui si è toccato l’8,72% contro l’8,36% del mese precedente. Il totale dei crediti dubbi in portafoglio agli istituti di credito del paese tocca così 152,7 miliardi di euro superando per la prima volta dal 1996 la soglia dei 150 miliardi.