Economia

Borse in crisi in tutto il mondo, lunedì nero in Giappone: si teme una recessione negli Usa

Nella giornata di lunedì 5 agosto, il mercato azionario giapponese ha subito una delle più grandi perdite giornaliere della storia. A causa dei deboli dati occupazionali degli Stati Uniti e del rischio di recessione, si è intensificata una forte svendita che sta travolgendo le borse mondiali. E negli Usa c’è chi nota la coincidenza fra la crisi della borse e l’arrivo della candidatura di Kamala Harris.

Il Nikkei, l’indice azionario giapponese, si prepara ad uno dei più grandi cali della storia. L’indice viaggia con un calo che supera il 12%, spingendo le sue perdite al 24% dall’inizio di luglio. Un dato peggiore si era registrato solo nel 1987. 

In mezzo a forti cali, le negoziazioni sono state interrotte per brevi periodi di tempo sia in Giappone, sia in Corea del Sud. I meccanismi che scattano in automatico e che mettono in pausa le negoziazioni nei momenti di forte volatilità, nel tentativo di prevenire le vendite di panico, sono stati infatti attivati più volte sia a Tokyo sia a Seul.

Uno dei più grandi cali nella storia della borsa giapponese (foto Ansa) – Blitz Quotidiano

Uno dei più grandi cali nella storia della borsa giapponese

Venerdì, il Nikkei aveva chiuso in ribasso del 5,8%, segnando il suo più grande calo giornaliero da marzo 2020. Il calo è dovuto anche al timore che la  Banca del Giappone alzi i tassi. Uno yen in rialzo danneggerebbe gli esportatori e le aziende che fatturano guadagni provenienti dall’estero. Dato che i tassi di interesse sono estremamente bassi in Giappone da decenni, molti investitori hanno preso in prestito denaro a basso costo e lo hanno convertito in altre valute investendo su attività ad alto rendimento.

La tubolenza del mercato giapponese ha innescato una “valanga”, spiegano gli analisti, favorita anche dall’economia cinese che rallenta e dai deboli guadagni sui titoli tecnologici degli Stati Uniti.

Giù anche la borsa della Corea del Sud

La Borsa della Corea ha avuto un crollo dell’indice di riferimento Kospi di oltre l’8%. Il Taiex di Taiwan ha chiuso con un ribasso dell’8,4%, il suo peggiore di sempre. L’S&P/ASX 200 australiano ha perso il 3,6%. L’indice Hang Seng di Hong Kong e lo Shanghai Composite cinese sono scesi rispettivamente del 2,6% e dell’1,2%. Milano invece, inizia la settimana con un forte calo dei titoli bancari. Il calo sta quindi contaggiando anche le borse europee.

Settimana scorsa Wall Street ha chiuso in calo

A Wall Street, venerdì il Dow ha chiuso in ribasso dell’1,5%, l’S&P ha perso l’1,8% e il Nasdaq è sceso del 2,4%. Tra sei settimane, la Fed taglierà i tassi. Ora c’è chi teme che la Fed non intervenga. E il rapporto sui posti di lavoro è stato peggiore del previsto confermando in questo modo i timori. 

 

Published by
Lorenzo Briotti