MILANO – Borse positive nella penultima seduta dell'anno, aiutate più da Wall Street che dall'asta dei Btp, che non è bastata da sola a ridare smalto ne' ai listini ne' all'euro, sceso ai minimi degli ultimi 15 mesi sul dollaro.
Dopo una mattinata incerta a dare una spinta ci ha pensato Wall Street che ha reagito bene ad alcuni dati macroeconomici tra i quali quelli contrastanti sui sussidi di disoccupazione.
Parigi (+1,84%), Francoforte (+1,34%) e Londra (+1,08%) hanno seguito con piu' convinzione l'andamento degli indici Usa rispetto a Piazza Affari (+0,76%) che, seppur confortata dall'asta odierna, ha dovuto prendere atto che non c'e' stato un effetto benefico sugli spread. Il differenziale dei rendimenti del decennale rispetto al Bund tedesco si e' portato infatti a 521 punti base dopo l'asta con un rendimento salito 7,10% per poi concludere sui 518 punti.
Nel contempo l'euro e' scivolato ai minimi da 15 mesi contro il dollaro: la moneta unica e' scesa fino a 1,2860 dollari, la quotazione piu' bassa da settembre 2010, per poi recuperare leggermente terreno.
In mancanza di segnali forti sul fronte della crisi del debito nella zona euro, gli investitori hanno cosi' puntato piu' sui dati sull'economia degli Stati Uniti, dove le richieste di sussidi di disoccupazione sono aumentate, piu' delle stime, di 15.000 unita' a quota 381.000 la scorsa settimana, mentre il dato mensile e' risultato decisamente positivo, essendo sceso al livello minimo degli ultimi tre anni. Poco mossa dall'indice degli acquisti dei direttori di Chicago, sceso in dicembre a 62,4 da 62,5 di novembre restando sopra la soglia di 50 che indica un'espansione dell'attività economica, Wall Street ha accolto con maggior euforia il dato sui compromessi per l'acquisto di case esistenti, cresciuti in novembre del 7,3% ai massimi dall'aprile 2010.
Nel vecchio continente, a livello settoriale, hanno rialzato la testa le banche (+1,12%) e i titoli dell'energia (+1,22%), piu' caute le auto (+0,70%).