Borse, venerdì nero: bruciati 115 miliardi di capitalizzazione. Milano -3,2%

Borse, venerdì nero: bruciati 115 miliardi di capitalizzazione. Milano -3,2%
Il Palazzo sede della Borsa in piazza Affari a Milano

MILANO – Un vero venerdì nero per le Borse europee e soprattutto per Milano. Non hanno festeggiato il possibile prossimo quantitative easing della Bce annunciato da Mario Draghi, ma hanno accusato la revisione al rialzo dei requisiti di capitale delle banche. In una giornata le piazze europee hanno bruciato 115 miliardi di euro di capitalizzazione, mentre Piazza Affari ha lasciato sul terreno oltre il 3,2%. 

Non aiutano i mercati nemmeno le voci secondo cui, in ogni caso, l’acquisto di titoli e asset da parte dell’Eurotower potrebbe non superare i 500 miliardi. Il pomeriggio di Milano è segnato dalle sospensioni ad ondate dei bancari con in testa Mps, a cui Francoforte ha chiesto di alzare al 14,3% il common equity tier 1 (richiesta ancora oggetto di contrattazione con la banca). L’istituto di Rocca Salimbeni a fine giornata, arretra dell’8,6% dopo il rally della vigilia sulle speculazioni (peraltro sementite) di un interesse di Santander che ha varato ieri un maxi aumento da 7,5 miliardi di euro. Santander che, tra l’altro con l’Ibex che a Madrid ha perso quasi il 4%, ha ceduto il 15 per cento. Tra gli altri mercati perdite vicino ai 2 punti per Francoforte e Parigi e sul punto percentuale per Londra.

Lo spread Btp/Bund ha chiuso in lieve rialzo a 138 punti con il rendimento del decennale italiano che sale a 1,87 per cento. Non offrono poi una lettura ottimistica i dati macro. La Germania a cui Standard&Poor’s ha confermato il rating ‘AAA’, ha visto calare a sorpresa la produzione industriale (-0,1% a novembre su ottobre contro il +0,3% stimato dagli analisti). In discesa anche il surplus della bilancia commerciale (sceso a 17,7 miliardi di euro). Mentre in Francia , il deficit della bilancia commerciale si è ridotto a novembre, a 3,2 miliardi di euro.

In Italia il rapporto deficit/Pil ha raggiunto nel terzo trimestre del 2014 il 3,5% e cioè 0,2 punti percentuali in più rispetto allo stesso periodo del 2013. In Spagna si è, invece, contratta dello 0,1% la produzione industriale sui dodici mesi. Sul mercato valutario, il rapporto fra euro e dollaro si è assestato sopra quota 1,18 dollari. Il petrolio è su 47,4 dollari al barile.

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