Bossi lancia un’Opa sulle banche del Nord. L’analisi di Massimo Mucchetti

Umberto Bossi

Umberto Bossi ha lanciato un’Opa (offerta pubblica di acquisto) “speciale” sulle banche del Nord: speciale perché senza soldi ma ugualmente efficace sulle nomine e le decisioni. E la prima dimostrazione del “vento del Nord” è il cambio di vertice a Intesa Sanpaolo dove è stata avanzata la nomina a presidente di Domenico Siniscalco. Questa l’analisi che il vice direttore del Corriere della Sera, Massimo Mucchetti, fa all’indomani delle parole del leader del Carroccio sull’ascesa della Lega alle banche del nord.

“Bossi – scrive Mucchetti – vuole dettare la linea in sintonia con Tremonti e lancia un’Opa sulle banche: un’Opa speciale, senza esborso di cassa, e però capace di procurare lo stesso potere di nomina di chi fa un’Opa vera. Avrà successo? E’ difficile dirlo adesso, ma qualcosa sta cambiando. Unicredit e Intesa Sanpaolo hanno un capitale diffuso, anche all’estero. La Lega pensa di esercitarvi un’influenza dominante attraverso le fondazioni”.

Proprio alla luce di questo interesse leghista sulle banche, Mucchetti legge il nuovo avvicendamento alla presidenza di Intesa Sanpaolo. “In Intesa Sanpaolo – continua Mucchetti – si leggono alcuni segni di questo particolare vento del Nord nel nuovo consiglio di sorveglianza, per quanto le liste siano state concordate prima delle elezioni, ma soprattutto parlano le tensioni sul consiglio di gestione, ancorché la decisione della Compagnia di Sanpaolo di sfiduciare Enrico Salza coroni un processo che era iniziato nell’area del centrosinistra piemontese”.

“In Unicredit – aggiunge il vice direttore del Corriere – la ristrutturazione degli assetti organizzativi è stata accompagnata dai commenti costanti di Luca Zaia, quasi che il governatore del Veneto dovesse dare i voti: prima male, poi bene, domani chissà. La gestione resta al amangement in carica, e però la Lega intende apertamente condizionarlo in nome del territorio e della piccola impresa”.

“C’è stato un tempo – conclude Mucchetti – nel quale l’analisidel mertio di credito veniva influenzata dalla politica e le nomine erano lottizzate. Il risultato fu un carico crescente di sofferenze e poi di perdite. Oggi le banche sono private e le partecipazioni, che in esse hanno conservato le fondazioni, costituiscono il cuore del patrimonio delle medesime e la loro prima fonte di reddito da redistribuire al territorio”.

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