Btp Italia, al via la quarta emissione. A chi conviene e quanto rende?

MILANO – Btp Italia, il ritorno: da lunedì mattina, 15 aprile, fino a giovedì 18, era prevista la quarta emissione del titolo a quattro anni indicizzato all’inflazione nazionale. Dopo il successo del primo giorno, con un pieno di adesioni, il Tesoro ha deciso di anticipare la chiusura al 16 aprile alle 17:30.

Il tasso minimo garantito è del 2,25% a cui va sommato il tasso di inflazione maturato nel periodo e che a marzo è sceso in picchiata all’1,6%.

Il collocamento nelle prime ore, fino alle 17:30 di lunedì, ha quasi raggiunto la soglia dei 9 miliardi di adesioni: oltre 8,984 miliardi. Il titolo è indicizzato all’inflazione e offre un rendimento minimo garantito del 2,25%.

Il titolo, tecnicamente pensato per le famiglie, piace in realtà anche ai grossi investitori italiani ed esteri. Per Morgan Stanley è il titolo più conveniente messo su piazza dal Tesoro. Altrettanto ha sostenuto Goldman Sachs, che lo valuta vantaggioso sia per forma di investimento che per rendimenti offerti, senza incorrere in troppi rischi. Ma come funziona esattamente e perché è preferibile ai bond tradizionali?Il Corriere Economia dedica all’argomento il pezzo di apertura.

Innanzitutto bisogna sapere che il Btp Italia può essere sottoscritto da tutti i risparmiatori, privati e famiglie, per un taglio minimo di 1.000 euro e senza limiti di acquisto: basta recarsi presso la filiale della Banca o presso l’ufficio postale dove si detiene un conto titoli o effettuare l’acquisto direttamente online sfruttando le funzioni di home banking.

Il Btp Italia garantisce un rendimento minimo, grazie alla corresponsione di cedole semestrali, che vengono calcolate sul capitale investito e rivalutato sulla base dell’indice Foi, ossia dell’inflazione Istat depurata dalla componente tabacchi per famiglie di operai e impiegati.

C’è poi un premio fedeltà del 4 per mille sul capitale investito per coloro che acquisteranno il titolo in fase di collocamento e lo terranno fino alla scadenza. Il premio spetta anche in caso di successione per causa morte, se gli eredi mantengono il titolo fino alla scadenza.

In questa quarta emissione la scadenza è fissata al 22 aprile 2017. Ma, è utile chiedersi, per chi è vantaggioso questo strumento finanziario? In gergo si chiamano cassettisti, ovvero quei risparmiatori che comprano titoli a lunga scadenza senza finalità speculative. Osserva il Corriere Economia:

Non a caso una clausola contrattuale dell’emissione prevede un premio aggiuntivo di rendimento del 4 per mille per i sottoscrittori che detengono il titolo in portafoglio fino alla scadenza naturale del rimborso.

E perché è da considerare più vantaggioso dei bond tradizionali? Scrive il Corriere Economia:

Anche nell’ipotesi in cui l’inflazione italiana dovesse scendere all’1% nel corso dei prossimi mesi, il rendimento complessivo della nuova emissione rimarrebbe molto conveniente. Il bond infatti paga un minimo garantito del 2,25% annuo cui si aggiunge per l’appunto l’inflazione maturata nel periodo depurata dell’aumento dei prezzi del tabacco. Un rendimento paragonabile a quello di un Btp tradizionale della durata di 8-9 anni, il doppio rispetto alla scadenza naturale di questo strumento

Ancor più dettagliatamente, spiega il Corriere, se il caro prezzi dovesse scendere fino a diventare negativo, il Btp Italia non ne risentirebbe:

In questo scenario i Btp collegati al costo della vita europeo vedrebbero erodersi la base di inflazione cumulata negli anni precedenti. Mentre il Btp Italia, anche in caso di inflazione negativa continuerebbe a pagare una cedola fissa piuttosto elevata e priva di aggiustamenti al ribasso se davvero si verificasse un periodo di deflazione.

Questo meccanismo è reso possibile dal fatto che, a differenza degli altri titoli indicizzati al caro-vita, l’inflazione maturata nel periodo viene liquidata semestralmente dal Btp Italia con il pagamento della cedola e il bond viene rimborsato alla scadenza alla pari. In genere gli altri titoli pagano l’inflazione maturata nel periodo di vita dell’emissione solo al momento del rimborso.

Intanto, come previsto, stamattina è stata una partenza col botto. A un’ora e mezza dall’avvio della raccolta, gli ordini hanno superato quota 5 miliardi di euro. La possibilità del Tesoro di chiudere anticipatamente la vendita in presenza di un’adesione massiccia avrebbe spinto fin dalle prime battute risparmiatori e investitori a buttarsi sul titolo, collocato da Banca Imi e Unicredit, con Banca Akros e Sella come co-dealers.

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