![Aumento pensioni a marzo](https://www.blitzquotidiano.it/wp-content/uploads/2025/02/Pensionato-felice-blitzquotidiano.it-20250211-1024x683.jpg)
Ottime notizie per i pensionati: a marzo arrivano gli aumenti - blitzquotidiano.it
A partire dal prossimo mese di marzo scattano gli aumenti delle pensioni: ottime novità per chi percepisce l’assegno dell’Inps.
Pensioni, appena pagati gli assegni di febbraio già si pensa ai versamenti del mese di marzo che, come accaduto con l’ultimo pagamento, seguiranno date leggermente diverse per quel che riguarda i correntisti postali e quelli che invece hanno il conto in banca. C’è anche una bella notizia: il cedolino di marzo si allineerà a quanto stabilito dalla manovra di Bilancio 2025.
Questo significa che scatteranno gli aumenti previsti e anche gli arretrati. Quando arriveranno gli assegni il prossimo mese? Come successo a febbraio il pagamento avverrà il primo giorno del mese per chi va a ritirare le pensione alle Poste, mentre chi ha l’accredito in banca dovrà attendere fino al 3. Dunque le date da segnare sul calendario sono sabato 1 marzo e lunedì 3 marzo.
Oltra al calendario dei pagamenti del 2025, l’Inps ha spiegato che il cedolino del mese di marzo 2025 sarà più corposo del solito. Merito, come detto, dell’allineamento degli assegni a quanto stabilito dall’ultima legge finanziaria varata dal Governo Meloni. Scatteranno dunque gli aumenti previsti e gli arretrati. Ecco in quale misura.
Pensioni, a marzo arrivano aumenti e arretrati
Dal primo gennaio di quest’anno per le pensioni inferiori o pari al trattamento minimo è stato previsto un aumento del 2,2%, equivalente a 13,27 euro in più che innalzeranno da 603,40 a 616,67 euro mensili l’importo dell’assegno. Lo ha precisato l’Inps nella sua circolare spiegando anche che il trattamento minimo ha potuto godere di un recupero dello 0,8% sull’inflazione, salvo conguagli.
![Quali pensionati avranno l'aumento a marzo](https://www.blitzquotidiano.it/wp-content/uploads/2025/02/Pensionata-felice-guarda-il-celliulare-blitzquotidiano.it-20250211.jpg)
La stessa percentuale (0,8% ovvero il 100% dell’incremento dei prezzi) verrà recuperata anche dagli assegni pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo. Parliamo dunque delle pensioni fino a 2.394,44 euro lordi al mese. Invece i titolari di un assegno pensionistico da quattro e cinque volte il trattamento minimo recupereranno il 90% dell’inflazione, dunque lo 0,72%,
La quota si abbassa ancora per gli assegni superiori a cinque volte il trattamento minimo (2.993,06 euro lordi al mese) che recupereranno il 75% dell’inflazione, vale a dire lo 0,60%. La circolare Inps ha precisato anche che “è stato stabilito in via definitiva che la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2023 è determinata in misura pari a +5,4% dal 1° gennaio 2024″.
“Pertanto, nessun conguaglio è dovuto a titolo di rivalutazione per l’anno 2024”, conclude la comunicazione dell’ente pensionistico, che ha ricordato anche i requisiti anagrafici validi per l’anno 2025. Quest’anno l’età per avere accesso alla pensione di vecchiaia e all’assegno sociale è pari a 67 anni.