Ci sono importanti novità sulla percentuale di detrazione ammessa sui pagamenti dei lavori di ristrutturazione in condominio.
Con la fine del 2024 gli italiani assisteranno alla cancellazione o alla rimodulazione di molte delle agevolazioni introdotte o rinforzate dopo il periodo della pandemia. Si tratta di quei bonus che avevano resistito ai primi tagli operati dal Governo Meloni (Sismabonus, Ecobonus, Bonus Mobili, eccetera). Tra i pochi incentivi che continueranno a essere disponibili ci sarà il Bonus Casa, l’agevolazione per opere di ristrutturazione sia in condominio che nelle singole unità abitative.
La misura resa permanente dall’articolo 4 del D.L. n. 201/2011 (convertito con la Legge n. 214/2011) e poi potenziata nel 2013 tramite il D.L. n. 63 (articolo 16, comma 1) è una detrazione d’imposta per interventi di recupero del patrimonio edilizio. Inizialmente rinnovato, con asterisco, con la legge di Bilancio 2022, il bonus era stato confermata nella sua forma attuale fino al 31 dicembre 2024. Cosa succederà nel 2025 è già noto.
Il bonus continuerà a coprire una vasta gamma di lavori di ristrutturazione: sono ammessi interventi di recupero del patrimonio edilizio, come la manutenzione straordinaria, il restauro e il risanamento conservativo, e la classica ristrutturazione. Per ottenere l’agevolazione è però necessario effettuare i pagamenti tramite bonifico bancario o postale specifico per le ristrutturazioni. Inoltre, per alcuni tipi di interventi (come quelli che migliorano l’efficienza energetica), c’è anche l’obbligo di inviare una comunicazione all’ENEA.
Nel concreto, il bonus può essere usato per opere che vanno dall’installazione di ascensori e scale di sicurezza alla realizzazione e al miglioramento dei servizi igienici. E ancora: dalla sostituzione di infissi esterni e serramenti all’installazione di persiane con serrande, dal rifacimento di scale e rampe a vari interventi finalizzati al risparmio energetico.
Bonus casa: ecco come scende la detrazione per i lavori in condominio
La detrazione è disponibile sotto forma di sconto in fattura o come cessione del credito (permette ancora cioè di trasferire il beneficio fiscale a terzi). Il limite massimo di spesa per usufruire del Bonus casa è stato esteso nel 2013 a 96.000 euro per unità immobiliare, ma solo fino al 31 dicembre 2024. Il Governo Meloni ha però già deciso di far calare il limite di detrazione, riportandolo alla percentuale del 2011. Dal primo gennaio 2025, il limite massimo di spesa scenderà quindi a 48.000 euro per unità immobiliare.
Bisogna dunque prestare massima attenzione ai pagamenti effettuati a cavallo dei due anni. Da un mese all’altro, si potrebbe incappare infatti nel taglio dell’aliquota, e da qui la possibilità di poter detrarre le spese con una percentuale minore rispetto a quanto preventivato.
La percentuale di detrazione del Bonus casa dipenderà quindi dall’anno in cui viene effettuato il pagamento. Fino al 31 dicembre 2024, la detrazione prevista è del 50% con il già citato limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare. Dal primo gennaio 2025, la detrazione scenderà al 36% con un limite massimo di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare.
Magari potrebbero esserci anche altre sorprese. La prossima legge di bilancio potrebbe apportare sensibili riduzioni a vari incentivi per le famiglie, tra cui anche quelli legati al settore edilizio. Il rischio principale è per l’Ecobonus, il Sismabonus, il bonus Verde, il bonus Mobili, il bonus Elettrodomestici e il Superbonus.