Calderoli inventa la “tassa sull’evasione”. In italiano si chiama condono

Pubblicato il 25 Agosto 2011 - 13:45 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Una nuova tassa sull’evasione. Da definire, da calibrare meglio, certo, ma che fa pensare a un condono fiscale mascherato. La annuncia, la nuova tassa, il ministro della Semplificazione normativa Roberto Calderoli nel corso del suo intervento al Meeting di Rimini precisando che ci sta lavorando ”un gruppo di tecnici della Lega” che sta raggiungendo Roma. Quel gruppo – aggiunge – ”sta stendendo un testo, che presenteremo agli alleati della coalizione”.

”Lo strumento di questa tassa – spiega Calderoli – e’ la patrimoniale, ma l’oggetto a cui si riferisce e’ solo il patrimonio su cui non sono state pagate le tasse sotto altre forme. Non e’ una doppia imposizione, si tratta solo di usare il patrimonio come strumento di calcolo”. Se passa questa ”tassa sull’evasione – puntualizza l’esponente del Carroccio – il contributo di solidarietà non avrebbe piu’ ragione di esistere”.

In sostanza, spiega successivamente Calderoli, si prevede ”una detrazione per le imposte gia’ pagate con Irpef, Ires o altro. Chi ha gia’ pagato le tasse sul suo patrimonio non ha nulla da temere. La tassa si applichera’ soltanto a chi su quel patrimonio non ha pagato le tasse o le ha pagate in misura minore al dovuto. Lo strumento e’ dunque ‘patrimoniale’ ma -tiene a ribadire Calderoli- questa e’ una tassa sull’evasione, non una patrimoniale”. Calderoli non ha chiarito se la tassa contro l’evasione riguardera’ anche i capitali che hanno beneficiato dello scudo fiscale ma ha spiegato che ”tutto quello che c’e’ in giro e sul quale non si e’ pagato le tasse o si e’ pagato in maniera inferiore rispetto a una aliquota che sarà determinata paga le tasse”. Se la tassa sull’evasione, ha sottolineato Calderoli, ”dovesse passare, sicuramente il contributo di solidarieta’ non avrebbe piu’ ragione di esistere perche’ riusciremmo a far pagare le tasse a chi non le ha pagate”.

Delle parole del ministro Calderoli, obiettivamente si capisce solo che la proposta è ancora in fase di definizione. Avrà quindi certamente la possibilità di spiegarcela meglio. Altra cosa che si intuisce è la fatica, l’allergia a pronunciare la parola tabù “patrimoniale”, un tabù innominabile. Per questo, Calderoli in questo caso, politici di ogni estrazione pur di non essere additati come untori di codesta malattia, ricorrono alle perifrasi più ardite. Per esempio la locuzione “tassa sull’evasione” assomiglia di più a una contraddizione in termini. A meno che, dietro le cortine di fumo, i più scaltri non sappiano quello che davvero intenda il ministro: un condono fiscale bello e buono.