Negli ultimi mesi, il numero di immobili messi all’asta in Italia ha mostrato un netto calo, una tendenza che, per molti aspetti, rappresenta una buona notizia. Questo decremento potrebbe indicare che, nonostante il rapido aumento dei mutui variabili e le difficoltà economiche post-Covid, le conseguenze negative temute non si sono materializzate in modo significativo. Secondo i dati dell’Osservatorio Brick, curato da Berry, una startup fintech specializzata nell’analisi dei dati immobiliari, il numero di aste pubblicate è diminuito del 19% dal 2022 al 2023. Nei primi sei mesi del 2024, il calo ha raggiunto il 21% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nonostante questo, il valore medio degli immobili è aumentato del 7%, in linea con le tendenze di mercato.
Nel primo semestre del 2024, sono state pubblicate 69.733 aste, circa 18.000 in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. Il valore complessivo dell’offerta minima di partenza è stato di circa 12 miliardi di euro, segnando una diminuzione del 14% rispetto ai 14 miliardi del primo semestre del 2023. Le aste residenziali continuano a rappresentare la maggioranza, con una base d’asta media di 127.000 euro, rispetto ai 192.000 euro per gli immobili commerciali e ai 636.000 euro per quelli industriali.
La Lombardia si conferma la regione con il maggior numero di procedure, con 8.492 nuovi avvisi, che rappresentano il 12% del totale nazionale. Tuttavia, anche qui si è registrato un calo significativo del 26% rispetto all’anno scorso. Al secondo posto si trova la Sicilia con 8.048 aste, seguita dal Lazio con 7.716. Il Tribunale di Roma è quello con il maggior numero di aste, con 3.023 procedure, quasi il doppio rispetto a Milano, che ha registrato 1.695 aste. In termini di valore delle procedure, la Lombardia guida con un totale di 1,6 miliardi di euro (-18% rispetto al primo semestre 2023), seguita dal Lazio con 1,3 miliardi e dalla Toscana con 1,1 miliardi. La Città Metropolitana di Roma è la provincia con il valore più alto, pari a 1 miliardo di euro (-23% rispetto al primo semestre 2023), seguita da Milano con 391 milioni di euro.
La modalità di svolgimento delle aste è cambiata notevolmente. Attualmente, il 38% delle procedure avviene in modalità telematica asincrona, un incremento rispetto al 2023. Le aste possono essere svolte in vari modi: tradizionale senza incanto con presenza fisica, telematiche miste (sia in presenza che online), telematiche sincrone (con apertura simultanea delle offerte) e telematiche asincrone (con un processo che si estende su più giorni). La maggiore diffusione delle aste telematiche riflette una modernizzazione del sistema, che permette una partecipazione più ampia e meno soggetta a turbative.
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