Camusso: “Il reintegro è un passo in avanti concreto”

Pubblicato il 10 Aprile 2012 - 20:00 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 10 APR – Alla vigilia dell'avvio dell'iter parlamentare, la Cgil ha riunito la segreteria allargata ai leader delle categorie e dei territori per fare un primo punto sulla riforma del mercato del lavoro in vista del direttivo gia' convocato per il 19 aprile, a cui e' formalmente affidato il compito di votare e decidere (anche le date) sulle iniziative di mobilitazione che comunque restano in campo.

La riunione allargata ai segretari generali non e' infatti un organismo previsto dallo Statuto della Cgil e rappresenta pertanto l'occasione per una discussione del gruppo dirigente.

Nel corso della sua relazione, il numero uno Susanna Camusso ha ribadito come l'introduzione della possibilita' del reintegro nei licenziamenti per motivi economici 'insussistenti' sia un ''un concreto passo in avanti'', confermando cosi' la linea espressa dalla segreteria nazionale la scorsa settimana.

Il direttivo convocato per il 19 aprile decidera' il calendario e le modalita' delle iniziative di mobilitazione, nell'ambito del pacchetto di 16 ore di sciopero gia' proclamato dalla confederazione di Corso d'Italia, la cui articolazione (alla luce del testo definitivo licenziato dal governo e che ora passa all'esame del Parlamento) sara' incentrata – come affermato dalla segreteria nazionale – sull'obiettivo di ''presidiare'' la discussione sul Ddl al fine di ''migliorarlo'' a partire da precarieta' e ammortizzatori; per ridurre la pressione fiscale sul lavoro dipendente e sui pensionati; per ottenere provvedimenti per la crescita economica e la creazione di posti di lavoro. Non bisogna ''smobilitare'', e' la posizione ribadita anche oggi da Camusso, va mantenuto un attento presidio sull'iter della riforma che domani parte in Senato, per tentare di apportare miglioramenti ed evitare condizioni peggiorative.

Nel corso della sua relazione, Camusso si e' soffermata anche sull'importanza della manifestazione unitaria del 13 aprile che vedra' in piazza Cgil, Cisl e Uil a difesa innanzitutto dei cosiddetti 'esodati', coloro che rischiano di restare senza lavoro, senza sostegno economico e senza pensione.