
Caro spesa e calo record delle nascite. Temi tornati in auge in settimana (foto ANSA) - Blitz quotidiano
Caro-spesa e calo delle nascite. Due temi apparentemente lontani tra loro, in realtà più vicini di quanto non si creda. Due temi tornati in settimana al centro delle attenzioni. Primo tema: la UE ha chiesto spiegazioni su certi “prezzi truccati” auspicando trasparenza sulla cosiddetta “sgrammatura”; cioè prodotti rimpiccioliti e prezzi inalterati. Una furbata ai danni dei consumatori su cui stanno indagando Bruxelles e Roma. Secondo tema: calo record delle nascite, l’Italia sta invecchiando. Argomento scottante, se ne parla da anni. Lo stesso Papa Francesco è intervenuto più volte “sull’inverno demografico” che è “gravissimo”. E ha messo in guardia tutta l’Europa raccomandando gli Stati “che hanno il compito di eliminare gli ostacoli alla generatività delle famiglie e di riconoscere che la famiglia costituisce un bene comune che va premiato”. Ed ha insistito: ”Padri e madri non vogliono la guerra, la famiglia è scuola di pace”. Il tema è stato messo a fuoco dall’ultimo rapporto ISTAT che ha certificato “la natalità ai minimi storici”. E i numeri hanno allarmato come il carrello della spesa.
Occhio all’etichetta
Avvicinandosi la Pasqua, Bruxelles raccomanda di stare attenti a quello che si trova sugli scaffali. Come ad esempio le colombe rimpicciolite dalla sgrammatura ma non del prezzo. Il governo è deciso ad introdurre dal 1 ottobre l’obbligo di una etichetta che per trasparenza sveli al consumatore se il peso di un certo prodotto è stato ridotto. Tutte informazioni da mettere per iscritto su una etichetta, anche adesiva. È in atto un confronto Italia-Europa, l’importante è che si arrivi al più presto a una direttiva europea. L’inganno va contrastato come dice il presidente di Federdistribuzione. Certo i casi ci sono stati ma, per fortuna, ma non moltissimi.

Culle vuote, nascite al minimo storico
Si fanno sempre meno figli e sempre più tardi, con un tasso di fecondità precipitato al minimo storico. In Italia l’emergenza nascite è viva da tempo e, negli ultimi anni, il problema si è acuito. I dati diffusi da ISTAT nel rapporto “Indicatori demografici” dicono che il nostro Paese l’anno scorso i nati residenti in Italia sono stati solo 370.000, diecimila in meno rispetto al 2023 (-2,6%). Bisogna quindi che il governo dia corso alla decisione, peraltro già presa, di investire molto sugli incentivi alla natalità. La situazione attuale è figlia di una noncuranza che è durata a lungo. Lo stesso rapporto ISTAT ha rilevato un dato significativo: ora la speranza di vita alla nascita è pari a 83,4 anni, quasi 5 mesi in più rispetto al 2023. Il governo ha rassicurato sulle ripercussioni post-lavorative. Lo ha detto il sottosegretario Claudio Durigon: ”Bloccheremo l’aumento dell’età pensionabile”. Ma la crisi demografica resta.