La casa, tradizionale “bene-rifugio” degli italiani, ha perso (un po’) di smalto nei primi sei mesi di quest’anno. Le compravendite sono, infatti, complessivamente diminuite dell’8,7%, con punte negative del 9,6% a Roma, del 10,3% a Firenze e del 12,4% a Bari.
E peggio ancora sono andati i mutui contratti per diventare proprietari delle sospirate “quattro mura”. Complice il quadro finanziario internazionale non sereno, sono infatti calati di quasi il 30% (precisamente del 29,5%). Segnale, questo, dell’effetto della salita dei tassi di interesse. È quel che affiora dalla lettura dei Dati statistici resi noti dal Consiglio nazionale del Notariato relativi alla prima “fetta” del 2023 anno che, stimano gli stessi professionisti, dovrebbe concludersi con una discesa del mercato immobiliare italiano del 10,5%.
nei primi sei mesi di quest’anno, le compravendite di abitazioni sono passate da 303.375 a 277.052, se confrontate con lo stesso periodo del 2022. Gli acquisti delle prime case tra privati sono calate dell’11%, mentre quelle da impresa si siano attestati su valori ben più bassi: -34,2%.
Diversa, invece, la “performance”delle seconde abitazioni. Per quelle tra privati, infatti, il dato è apparso pressoché stabile se paragonato alle cifre del primo semestre dell’anno scorso, con una riduzione dell’1,9%. Mentre è stato rilevato un -11,5% per le compravendite di seconde case da impresa.
La ricognizione notarile si è poi soffermata sull’andamento del mercato immobiliare in 9 grandi città italiane. Sempre nel primo semestre del 2023, a fronte di un calo globale degli acquisti dell’8,7%, lo scenario cambia nelle diverse aree geografiche. Ma si mantiene, comunque, il segno negativo.
Ai notai il compito di metter nero su bianco la prosecuzione del “trend” di riduzione a doppia cifra dei mutui concessi. Si è giunti a -29,5%, percentuale “in linea con il calo di capitale erogato che passa da 38,5 a 26,9 miliardi (-30,1%)”.
La discesa delle linee di credito consentite dalle banche per entrare nella schiera dei proprietari di case, si legge, è “generalizzata” in ogni fascia d’età. In tutto il 2023 si prospetta “una riduzione dei finanziamenti del -23,8%, percentuale in crescita, confrontata alla proiezione che il Consiglio nazionale del Notariato aveva fatto, basandosi sui dati del primo bimestre dell’anno (-10,1%)”. In conclusione, il mercato delle surroghe (il trasferimento di un mutuo da una banca all’altra, alla ricerca di condizioni più vantaggiose, ndr) si stima diminuirà a fine anno del 38,2%, rispetto al 2022.
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