Chi ha guidato l’ultima (in ordine di tempo) indagine sul saccheggio di soldi pubblici allestito alla grande intorno ai bonus edilizi parla di “solo primo passa”. Il “solo primo passo” sono tre miliardi e duecento milioni di truffa allo Stato e, non si ricorda mai abbastanza, ai contribuenti che pagano le tasse. Tre miliardi e duecento sono “il primo passo”, figurarsi a fine corsa. A fine corsa deve esserci quel che già a suo tempo Mario Draghi definì, evidenze alla mano, una delle più colossali truffe di massa della storia italiana.
Se tre miliardi e duecento sono solo “il primo passo” di questa indagine, passo che viene dopo già una decina di miliardi di saccheggio-truffa accertati nei mesi ed anni fin qui, quanto sarà alla fine l’ammontare della truffa saccheggio allestiti intorno ai bonus edilizi? 110 per cento della spesa era il rimborso fiscale, 110 sono i miliardi che lo Stato ha calcolato finora di dover rimborsare, quelli saccheggiati, rubati allo Stato sono al momento già una quindicina accertati, facciamo alla fine trenta? O magari quaranta? Non era difficile saccheggiare, non bisognava neanche sfondare vetrine, il “negozio” era incustodito. Anzi esponeva insegna: entrate e prendete.
Non i bonus ma la cessione dei crediti fiscali, cioè dei rimborsi fiscali da parte dello Stato, ha dato a chi voleva la possibilità di emettere moneta, di stamparsi da solo i soldi. Ha funzionato così: chiedo allo Stato rimborso fiscale pari a 100. Lo ottengo sicuro, nessuno controlla nulla, il governo che istituisce i bonus ha esplicitamente detto di non controllare nulla. Ma il rimborso sarebbe in cinque/dieci anni. Quindi lo cedo a banche, assicurazioni, finanziarie, Poste…Incasso qui e subito magari 80. Ottanta invece di 110? No, ottanta invece di zero o quasi. Perché ho stampato moneta partendo da una casa che non c’è (nessuno controlla che ci sia) o da lavori mai fatti (nessuno controlla davvero siano fatti davvero) o da fatture gonfiate in felice e fruttuoso accordo tra proprietario e impresa edile. Questo i “normali”. Cui aggiungere i non pochi virtuosi.
Visto che lo Stato regalava soldi (dei contribuenti, non di nessuno) in non pochi si sono organizzati alla grande, i virtuosi dell’arraffo. C’è un immobile che vale duemila euro al metro quadro, dichiaro lavori di ristrutturazione per due milioni di euro e quindi due milioni e passa di rimborso fiscale. si può fare? Si è potuto fare. Intesto proprietà edilizie da ristrutturare e relativi rimborsi a defunti? E che ci vuole? Questo è facile. Nella sola Avellino circa 2.500 case che non esistono ma ristrutturate e rimborsate, questo è più difficile, qui ci vuole virtuosismo. Ma non si immagini che i virtuosi del saccheggio siano solo al Sud o soprattutto al Sud, l’intero territorio, ad ogni latitudine e longitudine per così dire sociali, ha dato prova di creatività.
Succede quando politici incoscienti (anche incompetenti ma l’incoscienza è la loro fondamentale virtù) incrociano la brava gente. I politici incoscienti declinano il “gratuitamente” e la brava gente capisce e si fa ladra. Politici incoscienti e brava gente ladra non sono frutti esotici, sono invece colture tradizionali dove il fertilizzante è la cultura per cui rubare allo Stato non è rubare ma fare impresa.