Casa, mercato in calo del 25,8%: dimezzato dal 2006, il più basso dal 1985

ROMA – Il mercato delle case in Italia torna indietro di quasi 30 anni, calando del 25,8% nel 2012. Le abitazioni compravendute nel 2012 in Italia si sono fermate a 444mila unità, il dato più basso dal 1985. Dal 2006 al 2012 il mercato si è quasi dimezzato, sia nelle piccoli comuni che nelle grandi città. Nel primo bimestre del 2013 continua il mercato delle case continua a rallentare. Tra le città più care c’è Roma, che supera 4.742 euro al mq. Lo rivela l’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate. 

Il sito Immobiliare.it, sulla base di una rilevazione sul mercato residenziale, afferma: “Il primo bimestre del 2013 fa registrare una fase di rallentamento nella discesa dei prezzi delle case. Solo in centro Italia diminuiscono di oltre l’1,5%, mentre al Nord calano dello 0,6% e dello 0,2% al Sud”.

A livello annuo, nel 2012 la flessione dei prezzi è stata del 4,2%, con picchi del 7% al Sud Italia. I grandi centri (sopra i 250.000 residenti) hanno subito contrazioni di prezzo maggiori di quelle dei piccoli centri (6,5% vs 3,8%), mentre i prezzi più alti per comprare casa sono richiesti a Roma (4.742 euro al mq), Venezia (4.330 euro-mq), Siena (4.175 al mq) e Firenze (4.150 euro mq).

Se è vero che tanto le domande di compravendita quanto quelle di affitto sono in diminuzione, le prime registrano una flessione maggiore (-15% vs -11%), mentre l’offerta di immobili in affitto è aumentata più di quella di immobili in vendita (6%).

Secondo Confedilizia i dati sul mercato sono ”drammatici”. Corrado Sforza Fogliani, il presidente della Confedilizia, ha spiegato che i dati sono anche la dimostrazione ”della forte fiscalità che si è abbattuta sull’immobiliare”, colpendo ”la proprietà diffusa”. Secondo l’organizzazione ”un calo delle compravendite su scala nazionale del 29,6% prova che il mercato è praticamente bloccato e che manca totalmente l’investimento in immobili per ritrarne un reddito”.

Sforza Fogliani ha poi aggiunto: “Considerando che il settore immobiliare ha una valenza decisiva e centrale ai fini della ripresa, è urgente un intervento del Governo che attenui la smodata fiscalità specie dell’Imu sperimentale varata dal Governo Monti e che molti proprietari non sarebbero comunque in grado di pagare”.

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