Cinque miliardi dalle case fantasma. Ai sindaci il gettito dalla emersione degli immobili nascosti al catasto

Pubblicato il 13 Luglio 2010 - 10:10 OLTRE 6 MESI FA

Roberto Calderoli

L’accordo tra Governo e Comuni è fatto, saranno le case-fantasma a fornire ai sindaci il gettito che i tagli della manovra avevano pregiudicato. Con il federalismo fiscale ai Comuni è delegata la regolarizzazione degli immobili sfuggiti al catasto. Si tratta, secondo calcoli di previsione, di 5 miliardi di euro. In un’intervista al Sole 24 Ore di domenica il ministro leghista Roberto Calderoli ha confermato che, oltre ai 10 miliardi dell’Ici sulla seconda casa e ai 15 delle imposte Irpef, ipotecaria-catastale e di registro, con il federalismo e la “tassa “municipale” le amministrazioni locali riceveranno almeno 5 miliardi in più grazie alla sanatoria sui 2 milioni di immobili fantasma e all’introduzione della cedolare secca sugli affitti al 23 per cento.

I 5 miliardi di gettito aggiuntivo promessi dal responsabile della Semplificazione legislativa, sottolinea sempre il quotidiano di Confindustria, verranno quasi interamente dalla regolarizzazione delle case fantasma, gli immobili in nero che i sindaci dovranno stanare, grazie ai maggiori poteri in materia di catasto concessi dal federalismo, e sanare, se le condizioni giuridiche e ambientali lo consentiranno. Il sindaco di Torino Chiamparino è d’accordo in linea di massima con il provvedimento, ma esclude di mettere la sua faccia in qualsiasi forma di condono. Ove si accertassero abusi, lì si procederà con le ruspe.

L’anagrafe immobiliare integrata istituita dalla manovra in discussione al Senato, insieme al termine del 31 dicembre per l’accatastamento di tutti i beni scoperti dall’Agenzia del territorio con la collaborazione dei sindaci, è già un primo passo verso l’emersione delle case fantasma, che, secondo le stime, dovrebbero essere un milione e trecentomila, e dovrebbero produrre un gettito di 104 milioni di euro l’anno.

Il decreto attuativo del federalismo atteso per fine luglio dovrebbe completare l’opera assegnando questo soldi ai municipi e ampliando i loro poteri. Per raggiungere i cinque miliardi stimati da Calderoli però tutto questo non basta. Come ha suggerito lo stesso ministro, bisogna tassare al 5 per cento non 1,3 milioni di case, bensì 2 milioni di case sfuggite al fisco.

In presenza di un valore catastale medio di 50mila euro la base imponibile emersa sarebbe di 100 miliardi e il gettito conseguente di cinque. Un introito una tantum che per Calderoli diventerebbe strutturale una volta che l’immobile sarà emerso e di conseguenza tassato come tutti gli altri.

Al momento questa resta un’ipotesi che verrà discussa quanto prima con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Ma contro il condono mascherato si è schierato il presidente dell’Anci Sergio Chiamparino: “Non non siamo disposti ad alcun condono”.

Dopo aver messo le mani avanti dicendo che “bisogna vedere il testo prima di parlare”, il sindaco di Torino conferma che il ministro della Semplificazione ha parlato anche ai comuni di un gettito potenziale dalla regolarizzazione di almeno 5 miliardi, senza però specificare di quali immobili si tratti.