CAMPIONE D’ITALIA – Il Casinò di Campione d’Italia ha chiuso a luglio 469 dipendenti tra croupier, impiegati e camerieri dal prossimo 31 dicembre resteranno senza lavoro e senza ammortizzatori sociali almeno fino ad aprile. Il governo, aldilà delle dichiarazioni di facciata e della ideologica lotta al gioco d’azzardo, ha promesso di voler salvare l’indotto lavorativo. Ma alle parole seguiranno i fatti?
I debiti e l’esposizione con banche e creditori hanno portato alla chiusura lo scorso 27 luglio: ad oggi sono andati persi circa 30,8 milioni di mancati incassi. Soldi che sarebbero andati all’Erario. E’ quanto si legge su Il Giorno.
Il governo Conte ha detto che punta a riaprire la casa da gioco ed entro la fine di gennaio 2019 invierà un Commissario straordinario con il compito di rifondare o risanare, a seconda dell’esito del ricorso di fronte alla Corte d’Appello di Milano, la società che aveva in gestione la casa da gioco. I lavoratori tuttavia hanno già ricevuto la lettera di licenziamento che diventerà effettiva entro, appunto, il 31 dicembre.
I sindacati chiedono una deroga urgente per evitare i 470 licenziamenti. I rappresentanti dei lavoratori chiedono in particolare una norma che possa garantire la continuità occupazionale in vista della riapertura della casa da gioco, così come stabilito dagli accordi raggiunti a Roma.
Nel frattempo il parlamento ha sì approvato la nomina di un commissario che dalla metà del mese di gennaio avrà 45 giorni di tempo per individuare un nuovo gestore della casa da gioco, ma il problema sta nel lasso di tempo che intercorre tra i licenziamenti e la riapertura. “Una deroga che congeli le loro posizioni è necessaria anche per consentire di accedere agli ammortizzatori sociali a quei dipendenti che ancora non possono farlo”, ha spiegato Mimma Agnusei, della Cgil di Como. Attualmente non sono coperti dagli ammortizzatori sociali circa metà dei 470 dipendenti: sono coloro che risiedono a Campione e in Italia.