Cassa depositi e prestiti: nuovo statuto e via all’acquisizione di quote strategiche

ROMA – Si svolgerà lunedì 11 aprile l’assemblea straordinaria totalitaria dei soci della Cassa depositi e prestiti, cioè del Tesoro e delle 66 Fondazioni bancarie, per cambiare lo statuto secondo le indicazioni del decreto del governo sulla costituzione di un Fondo strategico. troverà così attuazione la mossa strategica anti-scalate straniere.

La Cdp potrà comprare quote strategiche nelle aziende italiane. Il modello seguito dal ministero dell’Economia Giulio Tremonti è quello del Fond Strategique d’Investissement (Fsi) creato tre anni fa da Nicolas Sarkozy, e con un portafoglio di oltre 16 miliardi di euro. Proprio l’Fsi evitò, lo scorso marzo, che l’americana General Mills acquisisse il gruppo francese Yoplait.

La modifica dello statuto della Cassa depositi e prestiti è necessaria per permettere interventi a favore di aziende di qualsiasi dimensione, anche quotate, e non, come è adesso, soltanto a favore di piccole e medie aziende con un fatturato tra i 10 e i 50 milioni.  Il provvedimento del consiglio dei ministri parla esplicitamente di “strumenti mirati ad assumere partecipazioni in società di interesse nazionale rilevante in termini di strategicità del settore, di livelli occupazionali”.

Sul ventilato rischio di una “nuova Iri” lo stesso Tremonti ha precisato che il Fondo made in Italy avrà finalità “non protettive ma conservative e di sviluppo”: il Fondo servirà quindi non per acquisire necessariamente quote di maggioranza o di controllo di società in difficoltà ma per creare un nucleo intorno al quale mobilitare anche il capitalismo privato.

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