Cassa Integrazione in deroga più veloce: Inps anticiperà il 40% su tutti gli assegni

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Maggio 2020 - 21:46 OLTRE 6 MESI FA
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Cassa Integrazione in deroga più veloce: Inps anticiperà il 40% su tutti gli assegni (foto Ansa)

ROMA – Per velocizzare le procedure della Cassa integrazione in deroga decisa nel Decreto Rilancio, ad autorizzarla sarà direttamente l’Inps e non più dalle Regioni. 

Lo stesso ente, per far fronte ai pagamenti anticiperà subito il 40%.

Stessa cosa anche per gli altri due ammortizzatori sociali finanziati prima dal decreto Cura Italia con 5 miliardi ed ora rifinanziati dal decreto Rilancio con 15 miliardi: si tratta della Cassa integrazione ordinaria e l’assegno ordinario erogato dal Fis, il Fondo di integrazione salariale.

Le nuove regole varranno però solo da ora in avanti: dall’entrata in vigore del decreto per la Cig in deroga e dal trentesimo giorno dell’entrata in vigore del decreto per le altre Cig, ossia da metà giugno.

Per quanto riguarda la Cassa Integrazione in deroga, si tenta di velocizzare l’erogazione di questo  ammortizzatore sociale che fino ad ora è arrivato solo ad un lavoratore su cinque.  

Governo e Regioni si sono accordate: le aziende che devono ricorrere alla Cig in deroga, quelle piccole sotto i 5 dipendenti e molte anche grandi del commercio, dovranno fare la domanda direttamente all’Istituto di previdenza entro 15 giorni dalla sospensione o riduzione dell’attività.

Per ciascuno lavoratore dovranno essere scritte le ore di sospensione.

L’Inps autorizza le domande e anticipa subito il 40% delle ore autorizzate entro 15 giorni dal ricevimento della domanda stessa.

Il restante 60%, o l’eventuale recupero delle somme non dovute, avverrà quando riceverà tutta la documentazione con le ore di Cassa effettivamente usufruite.

Quanto deciso comporta però un doppio binario. Per le prime 9 settimane previste dal Cura Italia, si segue infatti il vecchio iter con le domande che vanno alle Regioni.

Per le altre 9 settimane prorogate dal nuovo decreto, c’è l’invio diretto a Inps col 40% di anticipo (fonte: Repubblica).