Cassette di sicurezza, la Lega ci riprova con il condono. Di Maio ribadisce: "Grandi evasori in galera" Cassette di sicurezza, la Lega ci riprova con il condono. Di Maio ribadisce: "Grandi evasori in galera"

Cassette di sicurezza, la Lega ci riprova con il condono. Di Maio ribadisce: “Grandi evasori in galera”

Cassette di sicurezza, la Lega ci riprova con il condono. Di Maio ribadisce: "Grandi evasori in galera"
Cassette di sicurezza (nella foto Ansa)

ROMA – Nella nuova edizione della pace fiscale è allo studio anche la procedura per far emergere i contanti nelle cassette di sicurezza. Lo conferma il sottosegretario al Mef, Massimo Bitonci, in un’intervista al Corriere della Sera. La proposta, non nuova, ha costretto l’alleato di governo a ribadire il suo no, con Di Maio prontissimo a dichiarare che M5S non fa sconti e i grandi evasori li manda in galera.

“Sì, la stiamo studiando”, ammette il sottosegretario leghista. E spiega: “Sarà su base volontaria e, sia chiaro, riguarderà solo le somme non dichiarate al Fisco. Non quelle che possono derivare da altri reati, come il riciclaggio o peggio ancora”.

Di Maio: “Con M5s no condoni. I grandi evasori li mandiamo in galera”. “Anche oggi sento qualcuno parlare di condoni e di voler tassare le cassette di sicurezza. Primo: nessun condono col Movimento 5 Stelle! Secondo: noi ai grandi evasori e ai delinquenti non facciamo regali, li mandiamo in carcere!”. Così Luigi Di Maio su Fb a proposito del riaffacciarsi delle ipotesi di condono sui beni contenuti nelle cassette di sicurezza e nascosti al fisco.

La misura “riguarderà solo le cassette di sicurezza in Italia”, spiega Bitonci e si dovranno pagare le imposte sul reddito, “applicando l’aliquota Irpef del proprio scaglione, cioè dal 23 al 43% a seconda dei casi. E anche l’Iva se si è soggetti a partita Iva”, chiarisce Bitonci. Ma entrambe le tassazioni “si applicheranno solo su un parte dei contanti che si vogliono sanare. Le ipotesi sono 30, 40 o 50%, dobbiamo decidere”, aggiunge.

Si dovrà pagare solo su una parte dei contanti perché “ci sarà la presunzione che queste somme siano state prodotte non solo negli ultimi cinque anni, cioè quelli possibili per l’accertamento fiscale – continua Bitonci – Ma anche negli anni precedenti, che non sono più soggetti a controlli”. Ma se i soldi nelle cassette di sicurezza sono solo risparmi e l’evasione non c’entra nulla?

Quanto incasserebbe lo Stato? 21 miliardi in 5 anni. “Naturalmente, non bisogna versare niente. Ma bisognerà essere in grado di dimostrare che le dichiarazioni dei redditi precedenti giustifichino in qualche modo quelle somme”, risponde il sottosegretario. E’ ancora presto per essere precisi sulla somma che il governo stima di incassare dalla nuova edizione della pace fiscale “ma credo che sarà simile a quella che incasseremo con la prima pace fiscale, e cioè 21 miliardi di euro in cinque anni. Forse anche qualcosa in più”, aggiunge Bitonci. Tutte cifre che “serviranno a trovare le coperture per tutti i provvedimenti che entreranno nella prossima legge di Bilancio”. (fonte Corriere della Sera, Ansa)

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