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Prima sindacalisti, poi onorevoli: in piazza coi “poveri”, pensioni da capogiro

di Alberto Francavilla |28 Agosto 2011 13:47

ROMA – Il Giornale continua la sua analisi sulla cosiddetta “casta dei sindacati”: dopo aver denunciato il mancato pagamento dell’Ici per le loro sedi, il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti prende in considerazioni le pensioni degli ex sindacalisti che si sono “rifugiati” nella politica. Stefano Zurlo, autore dell’articolo, cita i dati riportati sul libro scritto dal giornalista dell’Espresso Stefano Livadiotti. I risultati sono cifre da nababbi per chi ha difeso i salari dei lavoratori, che spesso non riescono ad arrivare alla fine del mese.

Si parte da Fausto Bertinotti, ex Cgil, poi leader di Rifondazione e infine presidente della Camera. La sua pensione da parlamentare è di 6317 euro al mese.

Altro nome importante tra gli ex sindacalisti è quello di Sergio D’Antoni. L’ex leader della Cisl è oggi deputato con il Pd. Il suo stipendio da onorevole è di 14.269,62 euro.

Ex segretario generale della Cisl è anche Savino Pezzotta, che è diventato onorevole nelle fila dell’Udc. Anche per lui stipendio da 14.269,62 euro mensili.

Pier Paolo Baretta è invece stato a lungo il numero uno della Fim, il “ramo metalmeccanico” della Cisl. Anche lui è stato eletto col Pd a Montecitorio e, dunque, guadagna 14.269,62 euro ogni mese.

Sergio Cofferati, ex leader della Cgil ed ex sindaco di Bologna, adesso è europarlamentare col Pd. Il suo stipendio è di 13.168,91 euro al mese.

Ottaviano Del Turco, anche lui ex Cgil, è stato sia deputato che senatore, oltre che presidente della Regione Abruzzo (ed è stato arrestato nel 2008 nell’ambito dello scandalo sulla sanità regionale). La sua pensione, in totale, ammonta a 5.471 euro al mese.

Rispetto a queste cifre, sembra quasi andare “male” a Sergio Chiamparino, ex sindaco di Torino, deputato per una legislatura ma anche ex segretario della Cgil piemontese. La sua onorevole pensione è di 3.108 euro mensili.

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