Arriva la cedolare secca sugli affitti e divide già: “Una svolta storica”, “Sbagliata, aumenteranno i canoni”

Pubblicato il 7 Aprile 2011 - 09:15 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Entra in vigore oggi la cedolare sugli affitti, ovvero la tassazione agevolata al 21%-19% sui redditi da locazione, a seconda che si tratti di affitto a canone libero o a canone concordato. Ma per decidere ci saranno sessanta giorni di tempo.

Il Fisco ha infatti concesso ‘una finestra temporale’, fino al 6 giugno, per registrare i contratti che scadranno e per consentire la scelta più conveniente. E’ atteso il provvedimento attuativo del direttore dell’Agenzia delle Entrate mentre la circolare con la risoluzione dei vari dubbi interpretativi e applicativi dovrebbe arrivare nel giro di una decina di giorni.

I due mesi di tempo in più ”sono concessi in applicazione dello Statuto del contribuente, per dare tempo agli interessati di conoscere la nuova normativa ed eventualmente esercitare l’opzione con più consapevolezza” spiegano le Entrate aggiungendo che dall’8 aprile sarà anche disponibile sul sito Internet dell’Agenzia un software semplificato che consentirà l’esercizio dell’opzione per la nuova modalità di tassazione.

Cosa succede quando i proprietari sono più di uno? Con la cedolare secca arrivano anche le opzione multiple, come spiega il Sole 24 Ore “in cui per esempio un coniuge sceglie la tassa piatta e l’altro, perché ha un reddito più basso o maggiori spese da detrarre, preferisce rimanere nel regime ordinario di tassazione Irpef. Quando le variabili in gioco crescono, insomma, il calcolo può complicarsi. Il meccanismo individuato per l’attuazione lascia però aperta la porta a eventuali correzioni: prima di tutto, è confermato che l’opzione vale per tutta la durata del contratto, ma può essere revocata se il contribuente vede cambiare la propria situazione reddituale o si accorge che la vecchia tassazione progressiva era più conveniente. Chi invece sbaglierà per eccesso nei versamenti, potrà recuperare in seguito attraverso le compensazioni con il modello F24”.

La cedolare secca divide, visto che di fatto introduce una “flat tax”, cioè un sistema fiscale non progressivo. Se per la Confedilizia ”è una svolta storica”, i sindacati degli inquilini la bollano come ”norma sbagliata” e temono ”un aumento dei canoni” perché essendoci una lieve differenza tra canoni concordati e di mercato, ”con la cedolare – avverte il Sicet, il sindacato inquilini della Cisl – avremo uno spostamento di tantissimi contratti a canone contenuto e frutto della contrattazione territoriale verso quelli liberi con aumenti molto pesanti”.

La Cgil fa presente che ”il provvedimento si conferma a favore esclusivamente per i proprietari più ricchi, con una perdita immediata di gettito che supera un miliardo di euro” mentre il Sunia, il sindacato inquilini della stessa confederazione, lo definisce un ”provvedimento iniquo, inutile per affrontare l’emergenza sfratti”.

A bocciare la cedolare sono anche i commercialisti: ”Non si capisce perché – afferma il presidente del consiglio nazionale, Claudio Siciliotti – si debba agevolare chi guadagna 50.000 euro affittando immobili e lasciare in balia della progressività Irpef chi guadagna gli stessi 50.000 euro lavorando”.

Replica Corrado Sforza Fogliani di Confedilizia: ”E’ una visione diametralmente opposta alla nostra che nelle imposte piatte, invece, crediamo perché la loro semplicità ha prodotto ovunque benefici effetti anche per il Fisco”. Infine il franchising ‘Solo Affitti’, ”favorevole all’introduzione della cedolare”, riferisce che ”da settimane molti nostri clienti, specie i proprietari di più immobili, mostrano interesse all’applicazione” della nuova norma.