Cgil: 290 miliardi il valore dell’economia in nero, 90 di evasione fiscale

Cgil: 290 miliardi il valore dell'economia in nero, 90 di evasione fiscale
Susanna Camusso (LaPresse)

ROMA, 10 MAR – Un fenomeno ‘nascosto’ dal valore enorme: la cosiddetta economia non osservata, che racchiude economia sommersa, informale e illegale, vale tra i 250 e i 290 miliardi di euro l’anno. Da sole le prime due sottraggono alle casse dello Stato un gettito che viaggia tra gli 85 e i 100 miliardi di euro. E se anche la spesa si fa ‘in nero’, il risparmio mensile di una famiglia arriva a toccare i 1.100 euro.

A indicarne le dimensioni è uno studio presentato in Cgil e realizzato dall’associazione Bruno Trentin della confederazione insieme all’Istituto di ricerca Tecnè e al Cer. Secondo la loro analisi, dalla lotta all’evasione si potrebbero recuperare subito 14 miliardi solo rendendo più efficienti le norme attuali e implementando le misure di contrasto già esistenti. E questi 14 miliardi di gettito aggiuntivo andrebbero destinati all’estensione del bonus di 80 euro a pensionati e incapienti e all’ampliamento degli investimenti che determinerebbe un aumento dell’occupazione: quasi 150mila occupati in più in quattro anni. “Se si vuole contrastare il fenomeno, bisogna evitare strumenti che riproducano la logica dei condoni” e quindi “non si può ragionare per soglie”, commenta il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, sostenendo che va intensificata la lotta all’evasione, accentuando i controlli ed essendo “netti” sulle sanzioni.

Il riferimento è anche al falso in bilancio: “Se vuoi fare un’operazione seria, non puoi ammettere che sia legittimo” e “avere soglie entro le quali è punibile oppure no”. Il primato del fenomeno va all’economia sommersa, che viene stimata in 160-185 miliardi. E in questa il lavoro irregolare non è irrilevante, anzi: riguarda tra i 3 e i 3,8 milioni di ‘occupati’, viaggiando tra i 25 e i 35 miliardi di euro. “Forse bisogna cambiare passo”, commenta ironica Camusso, insistendo oltre che sulla necessità di creare lavoro sul fatto che sia “legale e con occupazione di qualità”. Il lavoro grigio e il lavoro nero, rimarca, “sono una condizione di estorsione nei confronti di chi ha bisogno” e va contrastato. E sempre in tema di occupazione, il numero uno della Cgil non risparmia un altro attacco all’azione del governo, a partire dal Jobs act: “Siamo in un momento in cui tutti ci stanno raccontando le straordinarie meraviglie della ripresa, è una gara a chi è più ottimista, ma se il metro di misura è l’occupazione noi siamo tutt’altro che di fronte a segnali di ripresa”. Tornando ai dati, lo studio mette a confronto anche la spesa media mensile di una famiglia di quattro persone: tra cibo, vestiti, casa, cure, mobilità, istruzione e divertimento, la spesa sul circuito ufficiale raggiunge i 2.845 euro, sul circuito non ufficiale arriva a 1.735 euro al mese, con una differenza quindi di 1.100 euro e dunque un risparmio del 39%. .

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