
Chiuso il Salone del Mobile di Milano con il record di visitatori: oltre 300mila. Imprese italiane pronte a reagire ai dazi (foto Ansa) - Blitz Quotidiano
Messaggio dal Salone del Mobile di Milano (chiuso lunedì 14 con cifre record): “I dazi di Trump non ci hanno messo nel panico perché noi siamo pronti per nuovi mercati”. Parole e musica di Claudio Feltrin, presidente di Federlegno, cinghia di trasmissione dell’evento meneghino, uno dei più importanti e famosi del mondo. Lo stesso messaggio lanciato la scorsa settimana dal Vinitaly di Verona.
In sintesi: preoccupati ma non terrorizzati. Cioè: è pronto il piano B. Le imprese italiane del mobile, del design e dell’ arredo sono già “nelle condizioni di poter agire subito”. Aggiunge il ministro Tajani: “Il governo ha le idee chiare sul da farsi”. Anche gli espositori (ben 1.723 dai soli Emirati Arabi) hanno lasciato Milano con buone sensazioni. L’Italia, hanno fatto sapere, se la caverà. L’interesse manifestato da 302.548 visitatori paganti autorizza un ragionevole ottimismo, seppur cauto. In questo mondo di dazi i mercati non sono affatto tranquilli. Il tycoon è imprevedibile, ondivago, mutevole se non incerto. Occorrono nervi saldi e idee chiare.
Cifra record di visitatori esteri
Numeri che inducono le imprese italiane ad investire con fiducia in nuovi mercati e progetti. In qualche misura gli stessi operatori esteri lo hanno fatto capire se non detto esplicitamente . Quest’anno il Salone del Mobile ha registrato una forte presenza internazionale, il 68 per cento con buyer di 151 Paesi. In testa la Cina, sebbene gli operatori siano in leggera flessione rispetto al 2023, e in calo più marcato rispetto al 2024, il che riflette il brusco rallentamento che questo mercato ha subito. Gli Stati Uniti sono scesi all’ottavo posto, quindi la questione dazi si fa sentire ma, come scrive in una nota il presidente Feltrin, “aver potuto incontrare direttamente i clienti statunitensi, in questa fase ancora di grande incertezza, e’ stato fondamentale per le nostre aziende”.
Oltre 2100 espositori da 37 paesi
È la conferma della centralità della manifestazione nel creare connessioni tra gli oltre 2.100 espositori e una comunità che ha scelto Milano. In ogni caso il settore, ancora una volta ha dimostrato, come dice la direttrice Maria Porro, quanto “qualità e innovazione di processo e prodotto siano ingredienti chiave di una competizione internazionale sempre più sfidante e in linea con le aspettative”.
Tra i Paesi più presenti va detto che l’Europa tiene bene, e l’Europa rimane ancora il principale sbocco per l’arredo italiano. Significativa la presenza della Germania, al secondo posto; seguita da Spagna e Polonia,poi da Brasile, Russia, Francia, Usa, India e Svizzera. In forte crescita il mercato degli Emirati Arabi Uniti raddoppiato in 2 anni. Buon segno.