
Stefano Cuzzilla, Presidente di CIDA.
CIDA accoglie con favore le recenti dichiarazioni del Viceministro dellāEconomia e delle Finanze, Maurizio Leo, riguardo alla riforma fiscale mirata alla riduzione delle tasse sul ceto medio. āĆ incoraggiante vedere che il Governo riconosce lāimportanza del ceto medio e si impegna a ridurre la pressione fiscale anche per i redditi superiori a 35mila euro, che finora era sembrata una soglia invalicabile. Tuttavia, ĆØ fondamentale che queste promesse si traducano in azioni tangibiliā, ha dichiarato Stefano Cuzzilla, Presidente di CIDA.
CIDA ĆØ pronta a collaborare con il Governo per assicurarsi che le misure adottate siano efficaci e non vadano a gravare sempre sugli stessi contribuenti (da lavoro e pensione), motore dellāeconomia e reale fascia produttiva del Paese.
āĆ essenziale che le politiche fiscali siano strutturate in modo tale da non penalizzare nĆ© i pensionati nĆ© i giovani. I primi rappresentano una risorsa fondamentale per la nostra societĆ e la nostra economia ā ha aggiunto Cuzzilla ā e negli ultimi anni hanno visto abbattere notevolmente il loro potere dāacquisto e minare un progetto di vita costruito con anni di lavoro e responsabilitĆ . Allo stesso modo, ĆØ necessario un netto cambio di mentalitĆ e un approccio sistematico per valorizzare i nostri giovani talentiā.
I recenti dati emersi dallāindagine Ipsos e da altre ricerche evidenziano un problema critico: il 35% dei giovani under 30 ĆØ pronto a lasciare lāItalia in cerca di migliori opportunitĆ lavorative e salariali. āQuesto ā prosegue Cuzzilla ā ĆØ un segnale preoccupante che non possiamo ignorare. La generazione Z, che dovrebbe rappresentare il futuro del nostro Paese e della nostra economia, rischia di essere persa a favore dei nostri competitor internazionali. Ć imperativo che il governo prenda misure concrete per trattenere questi talenti, creare un ambiente favorevole alla loro crescita professionale e offrire compensi adeguati. Le retribuzioni troppo basse e un sistema di welfare sempre piĆ¹ rosicchiato e inadeguato non incentivano i giovani a investire nel Paese.ā
In un momento in cui la denatalitĆ e lāemigrazione dei giovani rappresentano sfide significative, CIDA ribadisce il suo impegno a lavorare a fianco delle istituzioni per implementare politiche che incoraggino lāoccupazione giovanile e lāaggiornamento delle competenze, per costruire un futuro prospero e competitivo per lāItalia.