Cina: crescita al 7,5% nel 2014: sale la spesa militare, primo default di bond

Cina: crescita al 7,5% nel 2014: salgono spese militari, primo default di bond
Li Keqiang , premier cinese, parla all’assemblea del Popolo

ROMA – Cina: crescita al 7,5% nel 2014: salgono spese militari, primo default di bond. Una crescita economica stabile al 7,5% annuo e un nuovo aumento a due cifre (+12,2%) delle spese per la difesa – che già ha suscitato la reazione “preoccupata” del Giappone – sono i principali contenuti del rapporto presentato oggi dal governo cinese all’Assemblea nazionale del popolo, il Parlamento di Pechino. Aprendo i lavori nella Sala dell’Assemblea del popolo su piazza Tiananmen, il premier Li Keqiang ha sottolineato l’importanza della stabilità economica, indicando tra i suoi obiettivi anche il contenimento dell’ inflazione e un tasso di cambio senza variazioni di rilievo dello yuan.

Il riferimento a un tasso di crescita stabile corrobora le speranze di una ripresa più sostenuta in Occidente anche se appaiono perlomeno rinviate le misure per rafforzare la domanda interna e soddisfare più alti livelli della qualità della vita interni: sul Wall Street Journal gli analisti sottolineano la preoccupazione per il raggiungimento degli obiettivi, a proposito per esempio della capacità di contrastare la bolla edilizia e i primi fallimenti, come il default annunciato del primo bond cinese. La corporate dell’energia solare Shanghai Chaori ha dichiarato di non riuscire a pagare entro domani 1 miliardo di yuan di interessi sul prestito.

L’attenzione degli osservatori stranieri si è concentrata poi sull’aumento delle spese per la difesa ad un tasso superiore a quello del 2013, quando era stato del 10,7%. Il portavoce del governo di Tokyo Yoshihide Suga ha affermato che si tratta di “un motivo di preoccupazione” per il Giappone, impegnato in una rovente disputa territoriale con Pechino nel Mar della Cina Orientale. Nel suo rapporto, Li Keqiang ha inoltre messo l’accento sulla necessita’ “misure radicali per rafforzare il controllo e la prevenzione” dell’inquinamento dell’aria, che nella capitale Pechino e in tutta la Cina del nord ha superato i limiti di guardia. “Un ambiente sano ed ecologico è vitale per il benessere del popolo e per il futuro del Paese”, ha sottolineato il premier. L’Assemblea nazionale del popolo rimarrà in sessione nella capitale per i prossimi dieci giorni.

 

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