Il cinema italiano non riesce a esportare più di tanto i propri prodotti all’estero: è pari a ventisei milioni di euro il valore complessivo dell’export di film italiani nel triennio 2006-2008 con 172 titoli distribuiti all’estero per un totale di 822 transazioni di cessione di diritti, soprattutto in Europa ma crescono Estremo Oriente e Nord America. In pratica i ricavi delle esportazioni coprono solo l’8% dei costi. E’ quanto emerge dalla rilevazione, frutto della prima Intesa operativa annuale Ministero dello Sviluppo Economico/Ice/Anica nel quadro dell’Accordo di Settore fra il Ministero e l’Associazione e presentata a Venezia.
L’Europa con 547 transazioni è il principale mercato di esportazione dei film italiani, con la Svizzera (69 transazioni), favorita per motivi linguistici, e la Francia con 47. Nell’area del Benelux (38) e della Scandinavia (29) il mercato è molto dinamico e i distributori molto attivi mentre la Spagna e la Germania, pur tradizionalmente molto recettivi con 44 e 21 titoli italiani acquistati, vivono un momento di rallentamento dal punto di vista del valore generato. Fuori dall’Europa, i principali mercati sono l’Estremo Oriente e il Nord America con un importante numero di transazioni, rispettivamente 102 e 47.
”Da anni l’Ice collabora con l’Anica e con altre Istituzioni che promuovono la commercializzazione del cinema italiano nel mondo per favorire un settore così importante del nostro sistema”, ha affermato il presidente dell’Ice Umberto Vattani: ”Quanto emerge dalla ricerca consente alle aziende di conoscere le destinazioni dei prodotti cinematografici e di individuare i distributori e i partner più attivi”.