Zitti zitti i cinesi diventano i nuovi imprenditori ‘italiani’: attive 37 mila aziende

ROMA – E’ con passo felpato che i cinesi si stanno impossessando di una fetta enorme di imprese individuali italiane. I numeri però parlano chiaro: 36.800 aziende, di cui la metà sono localizzate tra Toscana, con il 22 per cento, Lombardia, 18 per cento e Veneto, con l’11 per cento. Se si considerano le province si nota che l’11,5 per cento delle imprese cinesi, cioè oltre 4 mila, si trovano a Prato, contro le 3.500 in provincia di Milano e le circa 3 mila a Firenze.

Altra regione dove le imprese individuali cinesi sono una realtà sempre più consistente è il Piemonte, con oltre 1.000 ditte nella provincia di Torino, che nella graduatoria è sesta dopo Roma e Napoli, che vedono localizzate nelle loro province rispettivamente il 6 ed il 4 per cento delle aziende con titolari nati in Cina.

I settori tessile, del commercio e della ristorazione costituiscono le principali attività delle aziende, con la comunità cinese che a Prato conta il 25 per cento degli imprenditori individuali attivi, mentre a Firenze costituiscono il  5,6 per cento e a Milano il 3 per cento.

Le imprese cinesi hanno mosso nel 2008 un volume di affari di oltre 46 milioni di euro, con gli imprenditori asiatici che vantano un fatturato medio di oltre 63 mila euro, il più elevato dopo egiziani e tunisini, con il 30 per cento delle imprese in Italia che fatturano oltre 50 mila euro e un altro 50 per cento che fattura sotto i 20 mila euro. Nel mondo delle imprese italiane i cinesi entrano silenziosamente, e zitti zitti continuano un’espansione che potrebbe portarli ad essere i nuovi imprenditori “italiani”.

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