Cipro, i conti ricchi hanno perso anche il 40%, la Chiesa ortodossa 100 milioni

NICOSIA – Dopo l’accordo con l’Unione europea i correntisti di Cipro più ricchi hanno perso anche il 40% dei loro depositi. Lo ha detto il ministro delle Finanze dell’isola, Michael Sarris, intervistato dalla Bbc. Il piano colpisce, infatti, i conti correnti con oltre 100mila euro. I controlli sui conti e sui movimenti di capitale andranno avanti per alcune settimane.

LA CHIESA ORTODOSSA “HA PERSO 100 MILIONI” – Tra i ricchi correntisti colpiti dalle nuove misure c’è anche la Chiesa ortodossa di Cipro. Secondo le prime stime perderà oltre 100 milioni di euro dopo la ristrutturazione delle due maggiori banche dell’isola, la Cyprus Bank e la Laiki Bank.

L‘arcivescovo Chrysostomos II ha spiegato che “il capitale di proprietà della Chiesa, che ammontava ad oltre 100 milioni di euro, è andato perso. Ci saranno ancora molte difficoltà, alcuni perderanno il lavoro, gli affamati si moltiplicheranno e la Chiesa dovrà avere cura della gente”.

La Chiesa di Cipro, che possiede la maggior quantità di terreni e beni immobiliari sull’isola, aveva ed ha tuttora molti interessi ed azioni in numerose banche e attività industriali e commerciali del Paese, tra cui alberghi e distillerie. Lo scorso settembre, ai primi sentori della crisi, la Chiesa ridusse del 15-25% gli stipendi dei dipendenti, tra cui anche quelli dei vescovi e dei preti, ma lasciò invariati i salari pari a 1.500 euro mensili e quelli inferiori a tale importo.

Mercoledì scorso, all’indomani del rifiuto del Parlamento cipriota di un piano di salvataggio dell’Ue che prevedeva un pesante prelievo forzoso su tutti i depositi bancari, Chrisostomos si era offerto di contribuire a far uscire il Paese dalla crisi ipotecando i beni della Chiesa in cambio di titoli di Stato.

 BANK OF CYPRUS – Secondo quanto riferisce la tv pubblica cipriota Cybc il presidente della Bank of Cyprus, Andreas Artemis, si sarebbe dimesso, in contrasto con i termini del salvataggio concordata con Bruxelles.  Fonti interne della Bank of Cyprus, il maggiore istituto di credito cipriota coinvolto nella pesante ristrutturazione del sistema bancario dell’isola, hanno confermato le dimissioni del presidente dell’istituto. Artemis ”ha inviato questa mattina una lettera di dimissioni che sarà presa in esame dal Consiglio di amministrazione dell’istituto convocato per questo pomeriggio”, ha dichiarato una fonte.

ALLARME POVERTA’ – Il ministro del Lavoro di Cipro, Harris Georgiades, ha parlato di una possibile grave recessione nell’isola e di un aumento della disoccupazione, dopo l’accordo di Bruxelles. ”Questo atto una tantum per correggere il sistema bancario porterà il settore produttivo dell’economia in grandi difficoltà”, ha detto alla Bild. ”Ci aspettiamo una profonda recessione e un aumento della disoccupazione. L’eurogruppo ha preso una decisione dolorosa e pesante. Ci è stato chiesto dall’Eurogruppo di correggere tutte le sproporzioni dell’economia di Cipro: questo comporta problemi per i cittadini e per le imprese, ha detto, anche l’Eurogruppo ha fatto errori: sono state prese delle decisioni che poi sono state modificate”.

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