NEW YORK – Citigroup pagherà 590 milioni di dollari per porre fine alla class action contro il gruppo. Il colosso bancario ha raggiunto l’accordo con gli investitori sulla cifra per chiudere una disputa legale in cui era accusata di aver nascosto l’esposizione ai prestiti subprime (cioè quelli ad alto rischio perché concessi senza le necessarie garanzie) alla vigilia della crisi del 2008.
Allo stesso tempo Citigroup ha diffuso un comunicato a dir poco difensivo: “Citi è oggi una società fondamentalmente diversa rispetto all’inizio della crisi finanziaria: il risk management è stato completamente rivisto, le esposizioni al rischio ridotte e, attraverso il nostro core business in Citicorp, siamo focalizzati sui ‘basics’ del banking (…) per servire i nostri clienti e l’economia reale”.
L’accordo da 590 milioni di dollari pone fine alla class action in cui al terzo gruppo bancario americano veniva rinfacciato di non aver svalutato tempestivamente i Cdo (Collateralized debt obbligation), cioè i titoli obbligazionari garantiti dai crediti ed emessi da società create ad hoc a cui vengono cedute le garanzie.
Nella class action, relativa al periodo 2007-2008, alcuni ex manager di Citigroup sono accusati di aver nascosto il fatto che non fossero state effettuate svalutazioni sui titoli subprime quando ormai era evidente che il collasso del mercato immobiliare avrebbe avuto un effetto anche su Citigroup.
La banca respinge le accuse e plaude all’accordo raggiunto. ”Siamo contenti di lasciarci la vicenda alle spalle. L’accordo è un significativo passo in avanti per risolvere la nostra esposizione alle azioni legali del periodo della crisi finanziaria. Citigroup è ora una società molto diversa da quella che era all’inizio della crisi”. Citigroup spiega inoltre che di aver patteggiato ”solo per eliminare le incertezze e le spese di ulteriori confronti”.
Sotto la guida dell’amministratore delegato, Vikram Pandit, Citigroup si è trasformata dopo la crisi. ”Quello che è rimasto, ha sottolineato Pandit in una recente intervista al Financial Times, è essenzialmente la vecchia Citicorp”. Il riferimento è all’operazione del 1998 quando dalla fusione fra Citicorp e Travelers Group è nata la banca. La cura dimagrante a cui la banca è stata sottoposta spinge Pandit a respingere l’idea di una separazione delle attività di Citigroup.